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Riaprono nidi e materne, la protesta in Comune: "Assumete" | VIDEO

Il presidio, promosso da Sgb e Cobas, ieri pomeriggio davanti Palazzo D'Accursio

"Al nostro lavoro di personale di cucina del nido si aggiungono quei lavori di sanificazione, ma il personal è rimasto lo stesso".

Scendono in piazza i collaboratori dei nidi d'infanzia del Comune di Bologna, in presidio ieri pomeriggio davanti a Palazzo d'Accursio nell'ambito di una mobilitazione promossa da Sgb e Cobas. Secondo i sindacati di base, infatti, che già nei giorni scorsi avevano denunciato una "mortificazione" del ruolo dei collaboratori, con le nuove modalità di apertura e gestione dei nidi e delle materne si vanno ad aggiungere carichi di lavoro in più, quelli di sanificazione, igiene e triage previsti dalle nuove misure.

Anche in seguito a un incontro avvenuto ieri con l'amministrazione, che ha confermato la linea, pur riconoscendo che il protocollo sia "molto specifico e preciso anche, che dà molta sicurezza per la tenuta dei bambini a scuola", gli operatori ammettono che "non ce la facciamo fisicamente - spiega Debora Nobile, collaboratrice del nido XVIII aprile - non vengono presi in considerazione, per esempio, gli imprevisti. Può succedere qualcosa di imprevisto per cui il collaboratore o anche l'educatore si deve staccare. Gli imprevisti non sono neanche considerati e quindi si va a verificare che a un certo punto da qualche parte c'è una mancanza".

Insomma, "la coperta è corta, da qualche parte qualcosa scapperà. Certamente il nostro impegno è non far scappare la sicurezza per i bambini, però qualcosa scapperà e questa è la nostra preoccupazione. Ce la metteremo tutta però dappertutto non ci arriviamo". Per questo, il primo punto da risolvere secondo i sindacati è la questione del personale.

"Il Comune di Bologna parte con un handicap, che e' il personale che non basta". C'è "assolutamente bisogno di un potenziamento dell'incarico perché qualsiasi protocollo vogliamo mettere in pratica, qualsiasi protocollo vogliamo applicare, c'è bisogno del personale che lo applica", conferma Antonio Vitiello, delegato di Sgb.

Secondo Vitiello, per quanto riguarda i collaboratori del nido, si tratterebbe di integrare "un operatore in più per ogni servizio, e non una mezza persona (part-time, ndr) che ci ha proposto l'amministrazione per alcuni servizi piccoli. Almeno un full-time, un lavoratore in più in ogni servizio sarebbe il minimo". In secondo luogo, l'altro problema è quello degli stipendi. La conferma del protocollo da parte del Comune infatti confermerebbe "un ulteriore potenziamento dell'appalto alle cooperative", togliendo di fatto l'indennità di turno ai collaboratori interni (una cifra pari a circa 120 euro, ndr).

"Il Comune per aprire le scuole dell'infanzia taglia lo stipendio agli operatori. Quel pre e post orario che viene gestito dall'esterno e che viene di fatto privatizzato toglie un pezzo di stipendio ai lavoratori. A noi questa cosa qui non ci va bene assolutamente. Il personale non deve pagare i costi del covid, cosi' come abbiamo scritto nello striscione, non è giusto, è assolutamente sbagliato. Questa è la prima cosa che rivendichiamo: lo stipendio non si deve tagliare. Quel personale va assolutamente integrato e rafforzato. Questa è la necessità", conclude Vitiello.

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