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Cronaca

Nidi nel carcere, avvocati penalisti contro: "Gravissimo paradosso"

Nota delle camere penali sotto le Torri: "Meglio le case famiglia protette"

Dopo il Garante dei detenuti del Comune di Bologna, Antonio Ianniello, quello regionale Marcello Marighelli e la Garante regionale dell'infanzia, Clede Maria Garavini, anche la Camera penale bolognese dice la sua sull'inaugurazione, prevista per domani, di una sezione nido all'interno del carcere della Dozza, destinata ad accogliere le madri detenute con figli fino a tre anni.

E dai penalisti bolognesi arriva una sonora bocciatura, con il presidente Roberto D'Errico, il segretario Chiara Rodio e la responsabile dell'Osservatorio Diritti umani e carcere, Stefania Pettinacci, che ribadiscono la loro convinzione che "la presenza di bambini nelle strutture detentive costituisca un gravissimo paradosso del nostro sistema".

Attualmente, ricorda la Camera penale, "le norme a tutela dell'infanzia esistono già e sono enucleate dalla legge 62 del 2011 e dal cosiddetto decreto Severino dell'8 marzo 2013, che prevedono il collocamento delle detenute madri, in custodia cautelare o in espiazione di pena definitiva, nelle case-famiglia protette, assieme ai loro bambini, precisandone i requisiti e chiedendo di evitare in toto l'ingresso dei bambini in carcere".

Interventi normativi che però, evidenziano i penalisti bolognesi, "ad oggi sono lettera morta, peraltro in spregio della Convenzione Onu sui diritti dell'infanzia approvata dall'Assemblea generale delle Nazioni unite il 20 novembre 1989".

Ad oggi, proseguono gli avvocati, "sono sul tavolo alcune proposte legislative finalizzate all'eliminazione dei profili problematici che sono emersi in sede di applicazione della legge 62 del 2011", modifiche "su cui insistono gran parte delle forze politiche" e con cui "si auspica di superare quelle criticità valorizzando l'esperienza delle case-famiglia protette, vera soluzione al problema".

Ed è proprio questa la soluzione auspicata dalla Camera penale di Bologna, che coglie quindi l'occasione per ribadire il proprio "'no' ai bambini in carcere, pur riconoscendo lo sforzo di abbellire quelle pareti riservate all'asilo nido che si inaugurerà domani alla Dozza e che immaginiamo intrise, metaforicamente, dalle lacrime di bambini senza colpa". (Ama/ Dire)

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