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Cronaca

No Green Pass. Cuppi: "Dal palco parole contro Liliana Segre agghiaccianti e pericolose"

Oggi a Roma la manifestazione antifascista a supporto della Cgil dopo l'assalto di una settimana fa. Lepore: "Bologna ti abbraccia"

"Dal palco di una manifestazione contro il green pass a Bologna un individuo, sostenuto da altri, ha definito Liliana Segre (senatrice a vita sopravvisuta al campo di concentramento nazista di Auschwitz ndr) una 'donna vergognosa' che 'dovrebbe sparire'. È agghiacciante sentire gridare parole come queste. È atroce e pericoloso. Loro sono vergognosi. Un abbraccio, Liliana. Siamo con te".

Così Valentina Cuppi, presidente del Partito Democratico, sindaca di Marzabotto e promotrice della petizione lanciata per sciogliere i partiti neofascisti. Nel momento in cui scriviamo, sono quasi 100mila le firme, tra cui anche quella della senatrice a vita, mentre oggi una folta delegazione di bolognesi antifascisti partirà alla volta di Roma per la manifestazione a supporto della Cgil dopo l'assalto fascista della scorsa settimana alla sede del sindacato. Ieri dal palco di piazza Maggiore cori anche contro il presidente del Consiglio Mario Draghi e contro il segretario generale della Cgil Maurizio Landini. 

"Ho firmato con convinzione la raccolta firme per sciogliere i movimenti di ispirazione fascista lanciata da Valentina Cuppi su Change.org. Le immagini che ho visto in Tv sabato scorso a Roma sono di una gravità inaudita. Un assalto violento e premeditato alle Camere del Lavoro, un fatto che riporta alla memoria un periodo infausto della nostra storia. Partiti come Forza Nuova, CasaPound, Lealtà Azione e Fiamma Tricolore si collocano evidentemente al di fuori della legge. D’altronde non sono io a dire che la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista è vietata. Lo dice la Costituzione. Adesso, però, è arrivato il momento di applicarla". Questo aveva scritto Francesco Guccini, uno dei tanti firmatari.

Solidarietà a Liliana Segre

Il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, affida ad un lungo post di Facebook le sue riflessioni sull'accaduto e manda un abbraccio alla senatrice. "Le parole pronunciate contro Liliana Segre durante la manifestazione No green pass di ieri a Bologna – scrive il sindaco – sono vergognose e rivelano ancora una volta il filo nero che attraversa molte di queste manifestazioni. Anche per questo, stamattina partirò per Roma insieme a migliaia di altri bolognesi. Indosserò la fascia tricolore nel corteo, perché le istituzioni devono prendere posizione contro ogni forma di fascismo e violenza accanto alla Cgil e agli altri sindacati".

"A Liliana Segre, ignobilmente attaccata, va l’abbraccio più caloroso di Bologna e tutto il nostro affetto. La sua storia rappresenta una delle espressioni più alte di quello che per noi è la Repubblica italiana, così come i valori più profondi della nostra città, fatta di persone che mettono avanti il bene comune e fanno la loro parte. Sempre".

"Persone come i tanti, tantissimi , che ieri si sono recati sul proprio posto di lavoro normalmente e quelle che hanno fatto straordinari per coprire l’assenza dei loro colleghi No green pass. A tutti costoro, il paese migliore, un grazie sentito, per aver garantito attività e servizi rivolti all’intera comunità", conclude il primo cittadino.

"Solidarietà e vicinanza umana a Liliana Segre. Gli insulti di coloro che in nome della 'libertà' offendono chi ha conosciuto l’orrore dei campi di sterminio e della follia nazista, passano nello spazio di qualche ora. Il tuo valore di donna ed ora di senatrice della Repubblica, rimane un riferimento per tutti noi. Le manifestazioni pacifiche in democrazia sono un valore, i rigurgiti di intolleranza e le violenze, ancorché verbali, non potranno mai esserlo", dice Raffaele Donini, assessore alla Sanità della Regione Emilia-Romagna.

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