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Cronaca

Comitati no Passante: "Non esiste una versione green, sabato in piazza per dire no all'allargamento"

Intanto in Comune la commissione chiamata ad esaminare la delibera

Tra Natale e Capodanno il Consiglio comunale di Bologna discuterà l'ultima delibera sul travagliato percorso del Passante, ma intanto Palazzo D'Accursio avverte: anche se l'atto dovesse essere respinto, l'opera potrebbe andare avanti lo stesso e a quel punto con meno garanzie sulle mitigazioni. Intanto i comitati no passante si preparano alla manifestazione di protesta in programma sabato 18 dicembre e contestano le mitigazioni presentate dal sindaco Lepore.

L'assessora alla Mobilità, Valentina Orioli, sottolinea che sotto il profilo procedurale questo scenario è possibile, mentre il M5s si spinge più in là e lo definisce come "il più probabile". 

Se n'è discusso oggi nella commissione chiamata ad esaminare la delibera, come riporta l'agenzia Dire. Da un lato il "no" di Fdi e Lega, che hanno ribadito le critiche tanto al progetto quanto all'iter della delibera giudicato troppo accelerato. Dall'altro la difesa da parte di Pd, M5s e Coalizione civica. Nel mezzo le perplessità e le richieste di chiarimento in seno alla maggioranza, avanzate dal verde Davide Celli. Ma "il tema non è se si farà il Passante: il tema è in che modo vogliamo arrivare alla sua realizzazione", dichiara Orioli. Il Comune "viene chiamato ad esprimersi ma sappiamo che l'espressione del Consiglio comunale potrebbe non essere influente.

Stato e Regione potrebbero decidere di localizzare l'opera indipendentemente dall'accordo con le amministrazioni locali". Invece "la delibera, assumendo responsabilmente la localizzazione- continua l'assessora- si porta dietro tutta una serie di richieste, considerazioni e atti tecnici fondamentali per la qualità dell'opera". Quello sul fare o meno il Passante "è un dibattito ormai archiviato che ci dobbiamo lasciare alle spalle", afferma il capogruppo del Pd, Michele Campaniello, rivendicando che l'azione del Comune ha ottenuto un'opera "sicuramente migliorata" e "più eco-friendly, per quanto un'autostrada possa ritenersi tale".

Inoltre, "di tutto si può discutere tranne che di compressione del dibattito consiliare", respinge le accuse Campaniello, visto che la delibera è stata trattata oggi in una commissione più lunga dell'ordinario, domani ci sarà un secondo round e che il Consiglio del 27 potrà essere dedicato quasi integralmente a questa discussione.

La delibera dà mandato al Comune "di sedersi in Conferenza dei servizi e dare l'ok a una lunghissima trattativa che porta a casa migliorie e benefici su un progetto purtroppo già approvato", dichiara Marco Piazza del M5s. E se "per assurdo" il Consiglio votasse no, "l'ipotesi più probabile è che il ministero proceda comunque", afferma Piazza, "a quel punto con un Passante a sorpresa e a scatola chiusa", sicuramente "molto più impattante".

Con l'intesa raggiunta prima delle elezioni, rivendica Detjon Begaj di Coalizione civica, la delibera "contiene le garanzie sulle mitigazioni", con l'obiettivo di "rompere l'assunto per cui l'allargamento di tangenziale e autostrada automaticamente porta più traffico e non lo riduce". Celli chiede lumi sulla proporzione tra nuovo suolo consumato e recupero tramite le coperture, nonché sull'opportunità di far "partire prima" l'Osservatorio ambientale. Il verde chiede anche "quali sono le garanzie che la Fase 2 sia effettivamente portata a termine.
Abito a Rioveggio e anche qui per la Variante di valico doveva esserci una Fase che non c'è assolutamente stata".

Nel rispondere, Orioli assicura "massima attenzione" sulla "concatenazione" tra le due fasi, mentre il dirigente comunale Claudio Savoia afferma che il Passante porta con sé "il progetto verde più grande mai visto in città": ad esempio, "per ogni metro di intervento sulla strada mettiamo a dimora tre alberi e realizziamo 22 metri quadri di verde pubblico".

I comitati No Passante scendono in piazza

Esiste una "discrepanza notevole" tra i documenti relativi al progetto del Passantedi Bologna e le rassicurazioni fornite dal sindaco Matteo Lepore. A sostenerlo sono l'Associazione Amo Bologna e il Coordinamento dei comitati contrari al Passante di mezzo, che fanno parte del cartello di sigle che sabato manifesteranno a San Donnino contro l'opera. "Dalla risposta di Autostrade al Comune, che abbiamo letto attentamente, non risultano elementi tali da considerare l'opera così green e sostenibile come l'ha presentata il sindaco", si legge nella nota: "Ci chiediamo pertanto se alle consigliere e ai consiglieri comunali sono stati consegnati i documenti su cui si basa la decisione che dovranno prendere, in particolare le richieste che il Comune presentò ad Autostrade in Conferenza dei servizi e la risposta che Autostrade ha fatto pervenire poche settimane fa".

Allo scopo di "fornire un servizio pubblico al Consiglio e alla cittadinanza", dunque, Amo e il Coordinamento hanno deciso di pubblicare online questi documenti e altri relativi al progetto: tra questi, la relazione tecnica delle opere a verde, "non congruente con le 'centinaia di ettari di forestazione' dichiarate dal sindaco", scrivono i comitati; il parere finale della Regione sul progetto, "che certifica sia l'aumento di emissioni di Co2 sia che l'opera non risolverà il problema della congestione del traffico; poi il decreto di Via sul progetto emesso il 30 marzo 2018, "a testimonianza del fatto che l'Osservatorio ambientale era già previsto a quella data".

Per quanto riguarda la risposta di Autostrade, poi, "dall'analisi dei documenti a noi risulta evidente che il Comune ha ottenuto poco o niente" e che "in molti casi- sostengono Amo e Coordinamento- ha ottenuto è solo la conferma di decisioni già prese da tempo durante l'iter di approvazione del progetto.

Alcune mitigazioni, inoltre, "sono poi rinviate a un'ipotetica Fase 2 ancora tutta da definire", continua il comunicato. In altre parole, "confrontando le entusiastiche dichiarazioni del sindaco sul Passante di nuova generazione con le evidenze documentali, si nota una discrepanza notevole. Se il sindaco e la Giunta- scrivono i comitati- hanno altri elementi su cui basare il loro entusiasmo, li invitiamo a renderli di pubblico dominio, in modo che cittadine e cittadini possano esprimere un giudizio informato sull'opera e che consigliere e consiglieri comunali possano esprimere il proprio voto imminente sulla base di informazioni corrette e complete".

Ma i comitati non hanno dubbi: "In nessun caso il potenziamento del Passante può essere considerato green o mitigabile. Allargare un'autostrada in mezzo alla città è una decisione che proietta Bologna non già negli anni 30 di questo secolo, ma negli anni 60 del secolo scorso, cioè a un modello di mobilità obsoleto, inefficiente e dannoso per l'ambiente e la salute".

Da decenni è noto che "allargare strade in aree congestionate non risolve, ma aggrava la congestione del traffico- continua il comunicato- nonché la concentrazione di inquinamento atmosferico e acustico in aree densamente popolate, con conseguenze gravi sulla salute delle persone, a partire dalle più fragili come bambini e anziani". Infine, restano "le gravi lacune dello studio di Via in materia di inquinamento atmosferico e acustico, già oggetto del nostro ricorso al Tar- ricordano Amo e Coordinamento- ora accentuate dalle nuove linee guida Oms sui limiti di concentrazione degli inquinanti e del rumore e dalle direttive Ue di prossima emanazione in materia di rumore e inquinamento atmosferico".

L'evento di protesta

In agenda sabato 18 dicembre alle 11 una "rumorosa spentolata di protesta" con appuntamento davanti alla chiesa di San Donnino. 

"Il Consiglio comunale di Bologna - si legge - sarà presto chiamato ad approvare la delibera urbanistica per il ‘Passante di Mezzo’. L’attraversamento cittadino di autostrada e tangenziale è già oggi responsabile del 40% dell’inquinamento ed è causa di malattie e morti, soprattutto nei quartieri limitrofi all’infrastruttura. Per questo, da anni i comitati chiedono un’indagine epidemiologica indipendente, capace di verificare la correlazione tra passante e malattie, che le istituzioni si rifiutano di fare. Il Passante è già stato “allargato” nei decenni passati, ma il traffico non è mai migliorato. Del resto, molti studi dimostrano che l’allargamento di un’arteria stradale genera una crescita del traffico, e quindi dell’inquinamento". 

"Decine di migliaia di bolognesi sono ogni giorno ‘prigionieri’ della propria auto, a causa del traffico. Sono urgenti soluzioni alternative all’auto privata per permettere a tutte e tutti (inclusi gli automobilisti) una mobilità efficiente, veloce e sicura. Investire sulla bicicletta e sul trasporto pubblico locale è la scelta di decine di città europee, e i dati dimostrano che questa direzione ha successo. L’emergenza climatica potrebbe compromettere il futuro delle nostre figlie e dei nostri figli, se non agiremo radicalmente nei prossimi anni. Cambiare le modalità con la quale si spostano persone e merci è una delle soluzioni necessarie: possiamo migliorare la nostra qualità della vita e, contemporaneamente, contribuire al futuro delle prossime generazioni".

"L’allargamento del passante costa miliardi di euro che potrebbero essere investiti nel trasporto pubblico e nella ciclabilità dell’area metropolitana, oltre che in una logistica di prossimità che riduca il numero di furgoncini e favorisca la sostenibilità. Allargare il passante non è la soluzione, è parte del problema".

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