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Cronaca San Donato / Via Serena, 2

No vax, imbrattata la sede della Uil | FOTO

ignani: "Sporgeremo denuncia e continueremo senza paura a sostenere l’importanza delle vaccinazioni"

Nuovo raid vandalico dei No vax. Stavolta nel mirino è finita la sede della Uil Emilia Romagna e Bologna in via Serena 2/2 . L’attacco - rileva il sindacato - "segue i due che si erano verificati su Facebook sotto due post: il primo dove la Uil sosteneva l’importanza delle vaccinazioni; il secondo con le immagini della sede Uil di Modena imbrattata da scritte No Vax".

Con una bomboletta spray rossa, è stato tracciato il  simbolo della doppia V cerchiata sulla porta della Uil Servizi, mentre lungo i muri e nel muretto di fronte compaiono le scritte  ‘Non c’è scelta se la paghi con la perdita del lavoro’; ‘Solidarietà ai lavoratori traditi dai sindacati nazisti venduti’; ‘Nella lotta dei V-V solo apoliticita Dx Siete sindacati nazisti questa è la verità  e la società include non discrimina’ e ‘Sindacati servi di un governo nazista’

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Zignani: Uil pronta a denunciare

La Uil Emilia Romagna fa sapere che non lascerà passare l'azione: "Sporgeremo denuncia contro questi delinquenti che, oltre ad essere anche ignoranti, non si possono definire in altro modo", così il segretario generale Uil Emilia Romagna e Bologna, Giuliano Zignani, aggiungendo: "Noi continueremo senza paura a sostenere l’importanza delle vaccinazioni che sono un atto di civiltà oltre che di tutela sanitaria. E soprattutto continueremo a difendere lavoratori e pensionati che senza sindacato vedrebbero lesi i loro diritti. Diritti che questi delinquenti oltretutto stanno calpestando".

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Solidarietà al sindacato finito nel mirino

"Siamo di fronte ad una serie di atti non solo vili, ma anche sistematici nel colpire presidi istituzionali e democratici con accuse deliranti e accostamenti inaccettabili al nazismo. Non arretreremo sui doveri che abbiamo, con le rispettive competenze, nei confronti dei cittadini per la tutela della salute di tutti, non lasceremo nessuno solo di fronte a questi atti intimidatori. Per questo esprimo alla Uil la piena solidarietà e vicinanza mia e del Comune di Bologna". Così il sindaco Matteo Lepore sulle scritte no vax apparse sui muri della sede Uil di Bologna.

"Abbiamo appreso che questa notte anche la sede Uil di Bologna è stata ritrovata vandalizzata cosi come quella di Modena di qualche giorno fa con scritte riconducibili ai no vax sotto la sigla VIVI A tutta la Uil di Bologna e dell’Emilia Romagna ed al Segretario Generale Giuliano Zignani va tutta la nostra vicinanza e solidarietà". Così Domenico Maldarizzi Segretario Nazionale della UIL PA Polizia Penitenziaria.  “Non è una novità questo vile attacco conseguente alle continue denunce della Uil che ha, tra i valori fondanti proprio la lotta alle discriminazioni” – Chiosa Maldarizzi – e sia chiaro che, chi attacca una sede sindacale, attacca un presidio di democrazia e libertà, ma la Uil continuerà a difendere, come sempre fatto, lavoratori e pensionati che questi delinquenti vorrebbero calpestare ogni giorno”.

"Piena e totale solidarietà alla Uil Emilia Romagna e Bologna per le inquietanti e gravissime scritte no vax con cui sono state imbrattate le porte d’ingresso della sede di via Serena, a Bologna - dichiara Filippo Pieri, segretario generale Cisl ER - È l’ennesimo atto vigliacco e delirante contro le sedi sindacali di Cgil, Cisl e Uil. Un attacco a cui bisogna rispondere con una ferma reazione democratica contro chi vuole biecamente sfruttare un momento difficile come quello che stiamo attraversando per generare paura e panico.
Di certo il sindacato non si farà intimidire e continuerà ad esercitare con determinazione il proprio ruolo libero, autonomo e autorevole”. 

Vari i blitz no vax negli ultimi mesi

Non solo sindacati nel mirino degli attivisti della doppia V cerchiata. All'indice era finita anche la Lega, a Imola, additata come traditrice, riferimento non velato alla linea tenuta dal Carroccio durante le fasi più acute della pandemia. Rappresaglie , a più riprese, anche contro il sindaco di Bologna Lepore e il Govarenatore Bonaccini (in basso una vignetta no vax), appellati come 'nazisti' . Il riferimento in questo caso era alla 'dittatura sanitaria', come definiscono il piano vaccinale i detrattori delle vaccinazioni anti-covid. 

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