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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

No vax: a Bologna 67 sanitari sospesi, compresi due medici. Pandolfi Ausl: "Fa male all'immagine della sanità pubblica"

Ad oggi, risultano a Bologna 1.628 operatori sanitari che non si sono ancora vaccinati su una platea di oltre 40.000 lavoratori, compresi operatori socio-sanitari, veterinari, psicologi, dentisti e farmacisti. "Il 65%, sono dipendenti pubblici"

Tra pubblico e privato, 67 sono gli operatori sanitari, compresi due medici di base (uno in città e uno nella provincia), sospesi perchè non vaccinati. A fare il punto  Paolo Pandolfi, direttore del Dipartimento di sanità pubblica dell'Ausl di Bologna, parlando alla Dire. 

Da aprile del 2021, quando cioè è scattato per decreto l'obbligo vaccinale per gli operatori sanitari, sono state circa 6.200 le persone indicate o segnalate (anche dagli Ordini e dai datori di lavoro) come non in regola con la norma. A una prima verifica, fatta sulla somministrazione di almeno una dose di vaccino o su una pregressa positività al Covid (avuta nel periodo tra tra dicembre 2020 e luglio 2021), sono risultate in tutto 4.646 persone inadempienti con l'obbligo vaccinale. Questi operatori sono stati quindi contattati e sollecitati. Il risultato è stato che il 51% (cioè 2.470 sanitari) "si sono ravveduti", dice Pandolfi, e hanno provveduto a vaccinarsi, oppure hanno presentato la documentazione necessaria per differire l'obbligo (ad esempio per motivi medici). E quindi non sono stati oggetto di accertamento. Anche dei restanti 2.376 operatori, circa un quarto ha attestato la necessità di rinviare la vaccinazione.

Ad oggi hanno ricevuto l'avviso di accertamento 95 persone: 61 sono dipendenti Ausl, 27 del Policlinico Sant'Orsola e 7 del settore privato. Di questi, però, in 28 nel frattempo hanno provveduto a vaccinarsi o a fornire la temporanea giustificazione a differire l'obbligo vaccinale.

1.628 operatori non vaccinati a Bologna

Di conseguenza risultano sospesi 67 sanitari, di cui sette nel privato. "Spero che la maggioranza di queste persone si ravveda - commenta Pandolfi - perchè fa male all'immagine della sanità pubblica e perchè fa male sapere che ci sono colleghi che non accettano regole stabilite non per fare male a qualcuno, ma per fare del bene agli altri. Penso che ci sarà un momento di riflessione in queste persone". Nonostante questi stop, comunque, finora non ci sono stati problemi nell'erogazione dei servizi sanitari alla popolazione. "Al momento siamo molto attenti - assicura Pandolfi - ma con questi numeri si riesce a gestire bene la situazione e non ci sono ricadute dannose sui servizi".

Ad oggi, risultano a Bologna 1.628 operatori sanitari che non si sono ancora vaccinati su una platea di oltre 40.000 lavoratori tra dipendenti del servizio pubblico e nel settore privato, compresi operatori socio-sanitari, veterinari, psicologi, dentisti e farmacisti. "Il 65%, sono dipendenti pubblici - precisa Pandolfi e si tratta di - procedure complesse, lavoriamo con difficoltà, con raccomandate e senza poter usare la posta certificata, in particolare per quelle figure che non hanno un albo a cui essere iscritte, come gli oss". Negli ultimi tempi, però, "c'è stato un nuovo impulso e so che anche altre aziende stanno andando avanti - assicura Pandolfi - anche i numeri forniti dalla Regione in agosto andranno aggiornati".

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