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Cronaca

Non autosufficienza: chi se ne occupa? Per i bolognesi la famiglia è la principale istituzione

Osservatorio Sanità UniSalute: che sia direttamente un familiare (37%) o una badante (33%), per i bolognesi l’assistenza spetta alla famiglia. Per il 54% dei felsinei è il passaparola il modo migliore per trovare una badante.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di BolognaToday

Bologna, 17 giugno 2014

Secondo l'Istat, nel 2011 gli over 65 in Italia erano circa 12 milioni e 300 mila - con oltre sei milioni di ultra settantacinquenni - mentre nel 2030 saranno il 33% della popolazione, con 3,5 milioni di non autosufficienti (contro gli attuali 2 milioni). Si stima che nel 2013 a Bologna gli over 65 fossero poco più di 238 mila.

Non stupisce dunque scoprire dalla nuova ricerca dell'Osservatorio Sanità di UniSalute, la compagnia del Gruppo Unipol specializzata in assistenza sanitaria, che più di 1 bolognese su 2 (54%) conosca personalmente casi di persone non autosufficienti che hanno bisogno di assistenza.

Ma a chi si affiderebbero sotto le due Torri per le cure alle persone non autosufficienti? Se il 17% si rivolgerebbe a una casa di cura e il 13% al Servizio Pubblico, la maggior parte dei bolognesi crede che sia la famiglia la principale "istituzione" che deve prendersi carico dell'assistenza. Come? Direttamente un familiare secondo il 37% (percentuale che sale al 44% se a rispondere sono gli uomini) o attraverso una badante, per 1 bolognese su 3 (33%).

E come muoversi nella maniera più rapida ed affidabile per reclutare la badante? Per più di 1 felsineo su 2 è il passaparola lo strumento migliore: il 54% infatti si affiderebbe alle indicazioni di amici e parenti. Non solo, perché il 17% si affiderebbe alle agenzie per il lavoro, 13% chiederebbe consiglio alle associazioni di volontariato mentre l'11% al proprio Comune o Provincia.

Il problema della non autosufficienza è una delle sfide centrali della sanità italiana per il prossimo futuro ed è ormai evidente che il SSN farà sempre più fatica a rispondere alle reali esigenze del cittadino. Nonostante l'aumento della popolazione anziana e quindi del fabbisogno assistenziale, in Italia infatti, la spesa pubblica per la non autosufficienza è rimasta costante: secondo la Ragioneria Generale dello Stato, la percentuale di PIL destinata alla spesa per anziani non autosufficienti è rimasta immutata tra il 2010 e il 2011, attestandosi all'1,28%.

In questo scenario l'assistenza rimane in carico alle famiglie e lo status economico rischia di essere sempre più rilevante nel determinare l'accesso e la qualità dell'assistenza in caso di non autosufficienza. E' quindi indispensabile sviluppare il secondo pilastro della sanità (a fianco di quello pubblico) con il coinvolgimento delle autorità pubbliche - nazionali e locali - del mondo del lavoro e di operatori specializzati in grado di organizzare e gestire l'erogazione di prestazioni assistenziali sostenibili nel tempo.

UniSalute è la prima assicurazione sanitaria in Italia per numero di clienti gestiti. Si occupa esclusivamente di assicurazione per la salute in modo unico ed innovativo attraverso il lavoro di 560 persone, tra cui 45 medici presenti in azienda e un network qualificato di strutture sanitarie convenzionate direttamente presso le quali gli assicurati possono usufruire di prestazioni sanitarie di qualità con ridotti tempi di attesa e con il pagamento della prestazione da parte della Società.

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