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Cronaca Bolognina / Via Nicolò Dall'Arca

"Non paghiamo le bollette": sindacati, cittadini e associazioni contro il caro-energia | FOTO

L'assemblea pubblica ha visto la partecipazione e la testimonianza di comuni cittadini e piccoli esercenti. E c'è già un condominio dove è iniziato lo sciopero delle bollette

L’inverno è alle porte e il caro energia comincia a fare paura. I più colpiti saranno i cittadini delle fasce meno abbienti e i piccoli esercenti, messi in ginocchio da una crisi che si preannuncia dolorosa. Per questo è stata chiamata una pubblica assemblea alla Corte 3 di via Niccolò Dall’Arca, in Bolognina, per cominciare un’azione dal basso volta a indire uno sciopero delle bollette. Poca fiducia nelle istituzioni, paura per il futuro e critiche contro le multiservizi dell’energia per le speculazioni sui prezzi delle bollette compongono il quadro in cui si è svolto l’incontro. Associazioni di quartiere, l’Unione Inquilini, piccoli commercianti, lavoratori precari e semplici cittadini di Bologna hanno quindi discusso e portato la propria esperienza in assemblea. 

Oberdan, il panettiere che lavora al buio

Tra queste esperienze c’è quella di Oberdan, panettiere e proprietario del forno in via XXI Aprile, in zona Saragozza: “Gli aumenti non sono arrivati con la guerra. Con la pandemia c’è stata una speculazione sul grano. Se un’attività lavora e va bene va comunque in crisi. Io non ho soluzioni, ma neanche mi aspetto soluzioni da chi questi problemi li ha causati. Cosa possiamo aspettarci? La situazione si risolve dal basso, con la nostra forza e con un progetto rivoluzionario a livello internazionale. Dobbiamo riallacciare i discorsi con altre realtà: se rimaniamo nei nostri confini non può funzionare".

Oberdan, il panettiere di via XXI Aprile-2

"In poco tempo i costi sono quadruplicati e ciò sta rendendo impossibile lavorare e vendere il pane ad un prezzo dignitoso. Io lavoro di notte e ho cominciato a lavorare al buio. E infatti mi sono ferito (ha infatti una bendatura sulla mano destra, ndr). Di tre frigoriferi che avevo adesso ne uso uno solo: ogni volta per tirare fuori ciò che mi serve ci metto venti minuti. Poi ho dovuto ridurre l’orario del personale: io ho tre dipendenti, ma il lavoro che ora non fanno loro sono costretto a farlo io, arrivando fino a sedici ore di lavoro al giorno. Mi ha chiamato il commercialista dicendomi che c’è la possibilità di avere uno sconto di duecento euro in bolletta, ma cosa ci faccio io su una bolletta da quasi cinquemila euro? Non voglio la carità, voglio solo essere messo in condizioni di lavorare”.

Caro-energia, a rischio la Bolognina Boxe

C’è poi l’esperienza della Bolognina Boxe, la palestra popolare che da poco ha cambiato sede dopo aver invocato a gran voce un aiuto da parte del Comune. Appello, il loro, caduto nel vuoto: “Dopo aver chiesto inutilmente aiuto all’amministrazione ci siamo trovati questa palestra da sole, ma le spese sono tantissime. Solo l’affitto è di cinquemila euro: poi ci sono le utenze, le spese per mettere le caldaie, qualche lavoretto. Ma noi ci rifiutiamo di alzare la quota d’iscrizione, noi siamo una palestra popolare. Abbiamo parlato con altre palestre per trovare una soluzione. Lo sport è un diritto e di questo passo tutte le palestre chiuderanno” dice Virginia, una dei membri dell’organizzazione sportiva. 

E ancora: c’è Michele, dell’Unione Inquilini, che punta il dito sullo stato in cui versano le abitazioni dell’edilizia pubblica: “Dobbiamo migliorare gli efficientamenti delle case di edilizia pubblica, che in questo momento sono fatiscenti, hanno infiltrazioni e quindi hanno maggior bisogno di essere riscaldate. Così vengono colpite le tasche dei cittadini. Un altro metodo può essere quello di non pagare l’affitto dell’edilizia pubblica. Spesso sono catapecchie che non vengono ristrutturare dagli anni ‘70”. 

Infine, c’è chi alza la voce contro Hera, tra i maggiori servitori di energia e gas sull’area di Bologna: “La speculazione sulla nostra vita era iniziata già prima della guerra – dice Michele Terra, esponente di Sinistra Unita e consigliere nel quartiere Porto-Saragozza –. Altro che spese militari: gli investimenti vanno fatti sulle famiglie e sui lavoratori. Loro invece difendono le speculazioni sulla nostra vita e sui nostri stipendi. Qui è da chiamare in causa la regione e i comuni per chiedere garanzie affinché a nessuno venga staccata l’utenza. A tutti deve essere garantito il lavoro e i diritti, specialmente per chi è nelle case popolari. Hera è finanziata da fondi pubblici, quindi è nostra: bisogna chiedere che il comune faccia pressione per finire la corsa al rialzo sulle nostre teste”.

Michele Terra-2
Michele Terra, Sinistra Unita - Consiglio di quartiere Porto-Saragozza

In via Serlio il primo condominio che sciopera

Alla fine dell'incontro i partecipanti all'assemblea si sono riuniti in un piccolo corteo che ha sfilato per le vie della Bolognina. Attorno alle ore 18 i manifestanti sono arrivati sotto allo stabile di via Sebastiano Serlio 6, dove è ubicato il primo condominio che ha scelto di scioperare contro le bollette. "Congeliamo i profitti, non gli inquilini. Don't pay" le parole dello striscione esposto dalle finestre al primo piano dello stabile.

Via Serlio 6 - sciopero delle bollette-2

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