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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Nuova Moschea, Merola: 'Sarà l'eventuale frutto di un dialogo con la comunità islamica e la città'

Per ora il progetto è fermo, 'altre le priorità con la comunità musulmana', chiarisce il sindaco. Intanto si pensa ad un nuovo progetto: ogni sabato pasti per i bisognosi al centro islamico, è l'idea lanciata dal coordinatore della Comunità 

Il progetto della una nuova moschea a Bologna, di cui si era parlato, al momento è fermo. Sul tema è intervenuto il sindaco Virginio Merola, lo scorso mercoledì , quando il Centro Studi Islamico ha scelto di condividere con la città  il  momento  dell'Iftar. Parole che sarebbero state travisate da qualcuno, secondo il primo cittadino, che oggi in una nota tiene a sottolineare: "Non ho rilanciato affatto l'idea della  Moschea.  A domanda  specifica  e  diretta su questo tema ho avuto modo di esprimere la mia  opinione". Merola ribadisce, che sul progetto in questo momento non 'si sta parlando' inquanto "non è un tema prioritario  nel  dialogo con la comunità islamica cittadina”.

Un'eventuale nuova  Moschea - precisa il sindaco -"sarà  il  frutto  di  un  dialogo  costante non solo con la comunità  mussulmana,  ma  con  la città intera. Attualmente non ci sono le condizioni,  ma  la  comunità  sta  lavorando  perché sia la città stessa a riconoscerne il bisogno". Quindi "non diciamo che Merola rilancia la Moschea, perché non è vero", sbotta il primo cittadino.

PRANZO PER I BISOGNOSI AL CENTRO ISLAMICO. Intanto  al Centro di cultura islamica di Bologna si lavora ad un progetto nuovo: una tavolata da organizzare ogni sabato per offrire un pasto alle persone che vivono in difficoltà e ai migranti che transitano dal vicino hub regionale di accoglienza di via Mattei. L'idea è venuta a Yassine Lafram, coordinatore della Comunità islamica sotto le Due Torri, che durante il mese di Ramadan, che si è concluso due sere fa, ha visto arrivare nella piccola ''moschea'' di via Pallavicini circa 200 perone molte delle quali in difficoltà economiche. Un numero insolito per la sala di preghiera che di accoglie circa una settantina di persone durante il mese in cui i musulmani digiunano dall'alba al tramonto. La maggior parte di loro erano ragazzi del vicino centro d'accoglienza per migranti. I profughi, una volta effettuati i controlli sanitari ed essere stati identificati, rimangono in attesa di essere assegnati in una delle strutture di seconda accoglienza sparse sul territorio regionale. Molti migranti una volta ottenuto un permesso di soggiorno per motivi umanitari preferiscono lasciano il centro per andare verso il nord Europa e raggiungere familiari o amici. Ma durante questo mese in tanti si sono fermati e tutte le sere si sono diretti nel vicino centro di cultura islamico per pregare e mangiare qualcosa.

"I ragazzi che sono passati in questi giorni venivano dall'Africa sub sahariana- spiega Lafram, come riporta la Dire - molti di loro ci chiedevano come poter fare per raggiungere Milano. Alcuni ci hanno chiesto aiuto per pagarsi un biglietto e riuscire a tirare avanti qualche giorno. Nessuno voleva restare in Italia". Oltre ai migranti dell'hub a frequentare la moschea sono state anche persone che vivono a Bologna da anni e che fino a qualche mese fa avevano un lavoro e una casa mentre oggi si ritrovano per strada. Cosi oltre alla preghiera della sera in tanti hanno chiesto di partecipare alla cena organizzata durante tutto il Ramadan e poter mangiare qualcosa. "Vedere quante persone ci chiedevano un pasto mi ha fatto riflettere- continua Lafram- e così ho pensato di provare a organizzare un pranzo tutti i sabati per aiutare chi ha bisogno". Lafram chiederà a tutti di aiutarlo a realizzare questo progetto. "Sono convinto che riusciremo a organizzarci- conclude Lafram-. Questo è un modo per essere presenti nella nostra città e dare una mano a chi ha bisogno". Un primo passo per il coordinatore della comunità islamica che ha in mente di festeggiare il prossimo anno un Iftar in piazza Maggiore e invitare tutti i bolognesi a parteciparvi.

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