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Cronaca

Nuove povertà, Maria in fila per un pasto caldo: "Ho lottato tutta la vita per tenere insieme la famiglia, la mensa sociale è l'ultima tappa"

Dopo aver perso il lavoro, complice la pandemia, è tra chi è costretto a rivolgersi alle Cucine popolari per arrivare a fine mese. Ci ha raccontato la sua storia che si intreccia con il più grande dei dolori per una mamma, la perdita della giovane figlia

"Ho lottato tutta la vita per tenere insieme la famiglia, ma non è servito". Lo dice a Bologna Today, la signora Maria (nome di fantasia) che abbiamo incontrato alle Cucine Popolari, la mensa sociale di via del Battiferro. Qui ci è arrivata dopo aver perso il lavoro, complice la pandemia. Una storia di nuova povertà, come tante purtroppo, lasciateci in eredità in questo periodo.

Maria , di origini lucane, ci ha raccontato la sua storia: "Mio padre è morto quando ero bambina e ha lasciato 5 figli, a 14 anni sono andata in collegio è ho studiato segretaria d'azienda... Ce l'ho messa tutta per tenere insieme la famiglia, ma non ce l'ho fatta".

Al di là delle difficoltà economiche, è la disgregazione il tormento di Maria, che ha conosciuto anche il più terribile dei dolori: "Ho perso una figlia , giovane, e sono andata ancora più giù... Non volevamo accettare che una donna così giovane e attiva potesse morire così, ha lavorato in molti locali bolognesi, era molto conosciuta, abbiamo anche richiesto due autopsie", ci dice "ho anche un’altra figlia, ma quando ci vediamo non riusciamo a esserci di conforto, perché portiamo entrambe dentro questa grande pena". Maria ha anche due nipoti: "Vedo solo uno di loro, quello che vive a Bologna, mi chiede spesso della mamma e io non so cosa rispondere". 

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Perché vieni alle Cucine popolari? "Bella domanda, ho sempre lavorato nei ristoranti, negli ultimi anni 'a chiamata', mi hanno fatto un contrattino, è un modo di lavorare abbastanza ingiusto, perché devi essere sempre a disposizione, ma quello c'era da fare e quello ho fatto". 

Poi il fallimento del ristorante, la morte della figlia e infine lo sfratto: "Dopo un anno dalla morte di mia figlia, mi sono ritrovata fuori di casa, le Cucine popolari sono solo una tappa, sono passata da diverse opere e associazioni, a 65 anni chi mi prende a lavorare?". 

Infine ha ottenuto un alloggio popolare: "Piccolo, ma va bene così, vivo con mio marito, è un po' più giovane di me, quindi forse ha più possibilità di trovare un lavoro migliore, per ora fa qualche tirocinio". 

Nonostante tutto, non si legge la rassegnazione negli occhi di Maria: "Roberto (Morgantini, ideatore delle Cucine popolari- ndr) è una persona speciale, mi trovo molto bene alle Cucine popolari". 

Come trascorrerai il Natale? "Purtroppo non si può stare insieme, quindi a casa io e mio marito, staremo bene, tranquilli". 

Di cosa hai bisogno, cosa chiedi? "Ho lottato tutta la vita per tenere insieme la famiglia, ora sono sono stanca", ma non è rassegnata "Faccio ogni tanto qualche tirocinio, quindi un lavoro, ma a questa età chi mi prende?"

A Maria, con gli occhi vispi, non si può che augurare un pochino di serenità. 

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