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Covid, nuovi vaccini adattati alle varianti e quarta dose per tutti: "Autunno prova del nove" | VIDEO

Raccomandata per chi ha più di 60 anni, oltre alle categorie fragili e agli immunodepressi

"Quest'autunno sarà la prova del nove, per l'uscita dalla pandemia e per renderla endemica. Dobbiamo cercare di spingere la vaccinazione, così come indicato nelle linee guida del ministero della Salute, facendo appello ai cittadini affinché colgano le raccomandazioni dello stesso Ministero e dell'Istituto superiore di sanità".

Sono le parole dell'assessore regionale alla Salute, Raffaele Donini, a margine di una conferenza al Sant'Orsola. "Per coloro che sono sopra ai 60 anni, oltre alle categorie fragili e agli immunodepressi, la vaccinazione anche con la quarta dose è raccomandata. La si può prenotare da oggi e abbiamo già 700mila nuovi vaccini che sono anche più attagliati alle varianti maggiormente in circolazione, come la Omicron".

Ci si può prenotare in farmacia, con il Fascicolo sanitario elettronico o tramite Cup. La vaccinazione sarà somministrata prevalentemente dai medici di medicina generale, che d'intesa con la Regione hanno accettato di farlo nei loro ambulatori, e anche nelle strutture della sanità pubblica ramificate nel territorio.

Sotto ai 60 anni, chiunque voglia vaccinarsi può farlo con le stesse modalità di accesso. E la vaccinazione anti-Covid procederà insieme al vaccino anti-influenza? "Si tratta di indicazioni che ancora l'Iss non ha dato, anche se sappiamo che a fine ottobre cominceremo a vaccinare anche contro l'influenza di stagione anticipando un po' i tempi, come ormai è consuetudine da qualche anno. È importante per noi che, in generale, in Emilia-Romagna la vaccinazione di mantenga su livelli elevati, per proteggere soprattutto la categoria più vulnerabile: gli anziani".

I nuovi vaccini contro il Covid

Dopo l’autorizzazione di Ema e Aifa e il via libera del ministero della Salute, anche le nuove formulazioni bivalenti di vaccini a m-RNA adattati alle ultime varianti sono disponibili per la vaccinazione contro il Covid-19: due le tipologie presenti, original/omicron BA.1 di Spikevax (Moderna) e Comirnaty (Pfizer), e original/BA.4-5 di Comirnaty.

In Emilia-Romagna sono già state consegnate oltre 700mila dosi (717.094), pronte per essere somministrate anche con il coinvolgimento dei Medici di medicina generale, dopo l’accordo recentemente siglato con la Regione.  L’assessorato regionale alle Politiche per la salute ha già dato indicazioni alle Aziende sanitarie su come procedere con la campagna vaccinale. 

I vaccini - come specificato nella circolare congiunta di ministero della Salute, Agenzia Italiana del Farmaco e Istituto Superiore di Sanità inviata alle Regioni - sono destinati alla seconda dose di richiamo per tutti i cittadini dai 12 anni in su che ne facciano richiesta, purché abbiano già ricevuto la prima dose di richiamo da almeno 120 giorni.

Il loro utilizzo, tuttavia, è prioritariamente raccomandato per tre categorie:

  • Come secondo richiamo (quindi quarta dose) per tutti i 60enni e oltre e per le persone dai 12 anni in su con elevata fragilità motivata da patologie concomitanti/preesistenti; per gli  operatori sanitari, gli ospiti e operatori delle strutture residenziali e le donne in gravidanza. In tutti i casi devono essere passati almeno 120 giorni dal primo richiamo).
  • Come prima dose di richiamo (quindi terza dose) a favore dei soggetti di età uguale o maggiore di 12 anni che non l’abbiano ancora ricevuta, indipendentemente dal vaccino utilizzato per il completamento del ciclo primario; sempre a condizione che sia trascorso un intervallo minimo di 120 giorni dal completamento del ciclo primario.
  • Infine, come seconda dose di richiamo, dietro valutazione e giudizio clinico specialistico, ai soggetti con marcata compromissione della risposta immunitaria, per cause legate alla patologia di base o a trattamenti farmacologici e ai soggetti sottoposti a trapianto emopoietico o di organo solido, che hanno già ricevuto un ciclo primario di tre dosi (ciclo primario standard più dose addizionale a distanza di almeno 28 giorni dall’ultima dose) e una successiva prima dose di richiamo, a distanza di almeno 120 giorni da quest’ultima. Di fatto, si tratta della ‘quinta dose’, che come specifica chiaramente la nota ministeriale per il momento è riservata unicamente a quest’ultima categoria di persone.

Per procedere con la somministrazione, i cittadini possono fare riferimento alla propria Azienda sanitaria e al proprio medico di medicina generale. Ed è confermato che la vaccinazione booster può essere eseguita anche presso le farmacie convenzionate aderenti al percorso.

Nella nota che l’assessorato regionale alle Politiche per la salute ha inviato oggi stesso alle Aziende sanitarie, si riporta inoltre quanto specifica la stessa circolare nazionale, cioè che “non ci sono evidenze per poter esprimere un giudizio di uso preferenziale di uno dei diversi vaccini bivalenti oggi disponibili, ritenendosi che tutti possano ampliare la protezione contro diverse varianti e possano aiutare a mantenere una protezione ottimale contro la malattia Covid-19”; pertanto non è prevista alcuna distinzione rispetto alle due nuove formulazioni a m-RNA bivalenti, di cui “si raccomanda prioritariamente l’utilizzo”.

Sanità, Donini al nuovo governo: "No tagli e caro bollette"

"La prima richiesta della Regione Emilia-Romagna al nuovo Governo è la stessa che reiteriamo da un anno ormai, tutti i giorni, al governo uscente: quella di promuovere una politica tesa a salvare la sanità pubblica da nuovi tagli e da piani di rientro a carico delle Regioni. Che hanno speso tante risorse per contrastare la pandemia, che registrano una spesa ingente per quel che riguarda l'energia elettrica e che, per il terzo anno consecutivo non possono sopportare questo esborso aggiuntivo rispetto alle spese ordinarie".

"Ci sono stati più interventi da parte del Governo uscente, necessari ma non ancora sufficienti per mettere al riparo la sanità pubblica di molte Regioni d'Italia, Emilia-Romagna compresa. Siamo stati tra i più colpiti dalla pandemia, abbiamo speso tante risorse non ancora rimborsate ma tutte riconosciute dal ministero del Tesoro, tutte puntualmente rendicontate e tutte opportune, anche su indicazione dello Stato".

Rimarca quindi l'assessore regionale: "Siamo quelli che, insieme ad altre Regioni, hanno più sanità pubblica, e quindi è chiaro che più ospedali significa anche più spese energetiche. Bisogna una volta per tutte applicare un principio, quello del rimborso delle spese energetiche e delle spese Covid, in ragione non tanto del numero della popolazione residente, che diventa una cosa sbagliata, ma piuttosto sulla base delle spese effettivamente sostenute. A nome di tutte le Regioni, rappresenterò questo aspetto" al Governo che verrà, conclude Donini. 

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