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Cronaca

Nursind, contratto integrativo: "Bene Emilia-Romagna sui salari ma ci vuole coordinamento"

La nota del sindacato degli infermieri a proposito del rinnovo del contratto integrativo

"Non possiamo che essere soddisfatti per le dichiarazioni della Regione, ma è inaccettabile che dopo un anno e mezzo di sacrifici nelle corsie, dopo aver dato l’anima e il corpo per fronteggiare la pandemia, ancora in corso, dobbiamo assistere a questi giochini sulla nostra pelle".

È quanto afferma Antonella Rodigliano, segretaria territoriale del Nursind Bologna, il sindacato degli infermieri, a proposito del rinnovo del contratto integrativo. "Prima - si legge in una nota - le aziende sanitarie hanno paventato un taglio alle buste paga dei professionisti della sanità in Emilia-Romagna, sostenendo che le risorse disponibili per il finanziamento del trattamento economico accessorio fossero strettamente legate alle disposizioni legislative statali, che individuano da un lato limiti inderogabili alla spesa complessiva del personale delle aziende sanitarie e dall’altro non mette nelle condizioni le aziende stesse di finanziare correttamente le risorse destinate al trattamento accessorio, dopo fra l’altro le migliaia di nuove assunzioni che dovevano essere finanziate con risorse specifiche; poi, la Regione afferma che non c’è, e non ci sarà, alcun taglio delle risorse destinate al salario accessorio del personale della sanità. Anzi, a breve la Giunta  procederà ad assegnare alle aziende ulteriori risorse che andranno a incrementare la disponibilità dei fondi destinati proprio ai trattamenti accessori, così come previsto dalla legge di bilancio per il 2021, con le stesse aziende che fra l'altro riceveranno ulteriori risorse ancora per il finanziamento delle prestazioni aggiuntive rese dal personale medico, infermieristico e assistente sanitario nell’ambito del piano di vaccinazione anti-Covid".

"Occorre maggiore coordinamento tra Regione ed aziende sanitarie -sottolinea quindi la rappresentante sindacale- e soprattutto certezze sui fondi. Bisogna provvedere a dare la giusta valorizzazione al personale infermieristico, senza ricatti e giochini di parte. Occorre riformare totalmente la vigente disciplina sui limiti di spesa, che vincolano la spesa relativa ai fondi per la retribuzione accessoria".

"La normativa oggi vigente risulta infatti del tutto anacronistica e l’emergenza pandemica ha evidenziato le criticità ed inadeguatezza enormi. Bisogna dare agli infermieri certezze e riconoscimenti economici adeguati, coinvolgergli come attori protagonisti nella campagna vaccinale e non come comparse con compensi ridicoli".

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