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Cronaca

Nursind, chiusura reparto post acuti: "Sbaglio inaccettabile"

La denuncia di Antonella Rodigliano, segretaria territoriale del Nursind Bologna

"L'Ausl Bologna ha comunicato la sospensione a tempo indeterminato, senza l'opposizione della Direzione Infermieristica, del reparto Post-Acuti (PACOM), l'unico a completa direzione infermieristica con indirizzo di riabilitazione estensiva e post acuzie".

A denunciarlo è Antonella Rodigliano, segretaria territoriale del Nursind Bologna, che aggiunge: "L'Unità Operativa Post-Acuti è una delle poche a totale conduzione infermieristica, che presta assistenza e cure a persone affette da più patologie croniche coesistenti e contemporaneamente incidenti sulle condizioni di salute dell’assistito. Il paziente ricoverato in questo ambito non veniva valutato solo per le sue condizioni cliniche, ma anche in base allo status socio-familiare, ambientale e soprattutto per l’accessibilità alle cure".  

Antonella Rodigliano poi continua: "Ci sembra che si sia azionato un meccanismo di cancellazione delle positività del sistema sanitario regionale. In Emilia-Romagna, già dal 1997, gli obiettivi di politica sanitaria, proprio per dare risposta ai nuovi bisogni di salute, hanno reso possibile l’apertura, in vari ospedali, di Unità Operative di Post Acuzie a gestione infermieristica ed oggi, con un blitz estivo, viene cancellato una eccellenza, che finora ha dato ottime risposte ai bisogni di salute delle persone e che ha saputo integrare in maniera funzionale le competenze di ogni professionista, che è stato coinvolto nel progetto di cura della persona. Tutto ciò è inaccettabile - sottolinea ancora la rappresentante sindacale - , non può e non deve succedere in una città come Bologna, da sempre anticipatrice di nuove cure e non di cancellazioni dell’esistente".

"L'assistenza post acuta di questo reparto è nata per delle motivazioni oggettive, che non sono venute meno - dice infine Rodigliano -: per tale motivo non si capisce a cosa si deve la chiusura di questo reparto, il dubbio è che si voglia spostare questi pazienti verso il privato. Oggi abbiamo una situazione epidemiologica, demografica e sociale, che dovrebbe suggerire un potenziamento di questo reparto. Invece assistiamo ad una scelta che ci sembra scellerata in questo contesto. Non faremo mancare il nostro impegno per cercare di far ragionare i decisori aziendali e politici locali - conclude la segretaria territoriale del Nursind - chiedendo dei precisi impegni in proposito a chi si propone di governare per il prossimo mandato amministrativo la città di Bologna".

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