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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Avanza la minaccia-nutrie, Uber: 'A rischio sicurezza uomo e attività economiche'

Rodono gli argini di fiumi e canali per farci le loro tane, sono profondissime le loro buche, tanto da causare frane e allagamenti: 'Sono da considerarsi nell'Elenco delle cento specie invasive più dannose al mondo'

Rodono gli argini di fiumi e canali per farci le loro tane, scavando buche così profonde da causare, di riflesso, frane e allagamenti. Avanza l'emergenza - nutrie, che mettono a repentaglio la salute dell'uomo e le nostre attività economiche. La denuncia arriva dall'Uber - Unione regionale bonifiche Emilia Romagna.

L'azione dannosa delle nutrie - che secondo l’Unione internazionale per la conservazione della natura (IUCN) e il Gruppo di studio sulle specie invasive (ISSG), proprio per la sua caratteristica erosiva è da considerarsi nell'Elenco delle cento specie invasive più dannose al mondo - sarebbe anche alla base delle problematiche riscontrate di recente nel modenese. "La gravissima emergenza della piena nel modenese - avvisa una nota Uber -  causata dall’esondazione del fiume Secchia, sta vedendo i Consorzi di bonifica costantemente impegnati nella salvaguardia del territorio delle zone colpite. Il dispiego delle forze, uomini e mezzi, è stato totale e tra le numerose operazioni di messa in sicurezza si è evidenziata la grave problematica dell’erosione degli argini causata dalle nutrie".

Secondo uno studio recentissimo dell’Università di Pavia  emergerebbe una grave situazione proprio a causa dell’instabilità idrogeologica del territorio, conseguenza diretta della presenza e dell’attività di questi animali nell’erodere costantemente le arginature; situazione che crea grave insicurezza per l’uomo e per l’attività economiche.
"Le nutrie - continua la nota dell'Unione bonifiche - costituiscono infatti un fattore di rischio per canali e argini, poiché creando tane in prossimità degli stessi e scavando profonde buche e gallerie che poi franano, rendono gli argini più deboli in caso di innalzamento del livello delle acque, provocando allagamenti e danni ingenti. Questo problema, che coinvolge tutto il territorio, sta diventando sempre più evidente e pericoloso soprattutto nelle zone di pianura dove i canali sono più larghi".

Alla luce dei fatti, secondo l'Uber diventa fondamentale mettere al centro del dibattito la funzionalità delle opere, il ripristino delle sponde, lo sfalcio e risezionamento dei canali prima della “rinaturalizzazione” delle opere, avendo come obiettivo prioritario la salvaguardia del territorio.

“Prima di tutto vengono gli uomini e le loro attività economiche – ha commentato Massimiliano Pederzoli, presidente di Urber –. Proteggere il nostro territorio e tutelarne i valori economici, tra cui l’agricoltura e i suoi prodotti, significa prevenire pericoli come quello rappresentato dalle nutrie; i Consorzi di bonifica, attraverso un continuo lavoro di manutenzione e monitoraggio dei canali, cercano di evitare il cedimento degli argini causato da questi animali, con un notevole impiego di risorse sia economiche che umane, ma i miracoli non si possono fare. È per questo però che servirebbe al più presto una normativa forte in tal senso che privilegi una manutenzione attiva volta a impedire che si ripeta ciò che si sarebbe potuto evitare”.

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