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Cronaca Centro Storico / Via Albiroli, 1

Sgombero stabile della Curia, Monsignor Silvagni: 'Non siamo insensibili ai poveri'

Dopo lo sgombero della palazzina di via Albiroli e l'occupazione della cattedrale di S. Pietro dei collettivo, parla il vicario generale: 'Le occupazioni sono controproducenti, questi ragazzi non sono in grado di stabilire il tasso di ideologia e di strumentalizzazione'

"Di fronte ad una effettiva necessità, si può anche ricorrere all'esproprio". E' 'il commento del vicario generale della Diocesi di Bologna, monsignor Giovanni Silvagni, nel corso di un'intervista rilasciata a Nettuno Tv dopo lo sgombero di una palazzina della Curia, occupata dal collettivo Hobo in via Albiroli, che poi ha simbolicamente spostato l'occupazione nella cattedrale metropolitana di San Pietro lasciandola un paio d'ore dopo. 12 i denunciati per invasione di edifici.

"Siamo tutti dalla stessa parte. Come Diocesi non siamo insensibili ai poveri e a chi è senza casa, ma utilizziamo un altro metodo, cerchiamo di chiedere quando c'è bisogno e di darci da fare per trovare soluzioni", mette in chiaro il vicario della Curia. "Alla luce dell'esperienza, queste occupazioni riescono a fare molto chiasso ma sono controproducenti - aggiunge - in quanto non risolvono il problema, ma anzi lo rendono più acuto e conflittuale".

Monsignor Silvagni ha incontrato gli occupanti "ho potuto constatare che questi ragazzi hanno problemi effettivi di abitazione, hanno famiglie alle spalle con problemi considerevoli, anche se non sono in grado di stabilire il tasso di ideologia e di strumentalizzazione". Le occupazioni, però, per Silvani non rappresentano il percorso giusto da intraprendere: "Istituti proprietari di immobili sfitti, che sarebbero disponibili a concedere in uso i locali, proprio a motivo delle occupazioni e del tasso di aggressività di questi gruppi hanno rinunciato ad intervenire perchè non si sentono tutelati. In questo modo si fa terra bruciata e diventa molto piu' difficile convincere qualcuno della bontà di affittare la casa o di accogliere persone bisognose".

La crisi, il lavoro che manca quindi "un inquilino può trovarsi nell'impossibilità di pagare l'affitto". Un problema, secondo il vicario generale, che "ricade come onere sopra la proprietà e così si preferisce tenere una causa vuota". Avere "garanzie effettive", invece, potrebbe "incoraggiare la messa a disposizione di case sfitte", ma una soluzione ci sarebbe "il tema dell'esproprio che l'autorità pubblica, per ragioni di ordine superiore, può compiere". Silvagni specifica: "Io non sono contrario per principio che avvengano espropri di proprietà private non ben utilizzate. Ma qui si entra in un campo di diritto delicato. La dottrina della Chiesa sostiene che la proprietà privata non e' un bene assoluto e che davanti a esigenze di ordine superiore passa in secondo piano". (agenzia Dire)

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