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Cronaca Bolognina / Via Marc'Antonio Raimondi

Lepore in visita all’occupazione in via Raimondi: “Ma non è questa la soluzione”

Lo stabile in Bolognina è al momento occupato da diverse famiglie con figli a carico

Il sindaco Matteo Lepore promette “disponibilità massima” da parte del Comune alle famiglie che dallo scorso mercoledì occupano uno stabile di proprietà di Asp in via Raimondi, zona Bolognina. L’occupazione dell’immobile da parte di queste famiglie, avvenuta con l’aiuto del collettivo PLAT, è stata una risposta alle estreme difficoltà da loro riscontrate nel trovare una casa in affitto nel sempre più costoso mercato immobiliare di Bologna. Tra loro, come raccontato da BolognaToday, c’è anche una donna all’ottavo mese di gravidanza.

La visita dell’amministrazione

Lepore, accompagnato dalla vicesindaca Clancy e dall’assessore al Welfare Rizzo Nervo, ha fatto visita allo stabile. “Da parte dei servizi comunali c’è massima disponibilità verso le famiglie coinvolte per trovare soluzioni di transizione abitativa e ascolto delle loro problematiche – scrive il primo cittadino in un post Facebook –. Ho voluto sincerarmi delle condizioni relative alle famiglie coinvolte, dopo avere letto sulla stampa della presenza di 33 bambini. A chi ha organizzato l'occupazione ho ribadito che occupare un immobile non è mai la soluzione e anche per questo Asp ha proceduto immediatamente alla denuncia presso le autorità competenti Oggi, anniversario della Liberazione di Bologna, ho voluto portare la mia giunta in un luogo difficile, esponendola. Perché i nostri valori di solidarietà, coerenti con la Costituzione italiana vanno confermati con i fatti. Bologna continuerà a battersi per il diritto all'abitare, ma chiediamo al Parlamento e al governo di fare altrettanto. Serve urgentemente un Piano nazionale per la casa, le nostre comunità non possono più aspettare”.

Lo stabile di via Raimondi, continua Lepore, “appartiene ad Asp ed è oggetto di ristrutturazione per finalità sociali, finanziata da fondi Pnrr di prossima realizzazione. Anche per questo era in via di liberazione per l'esecuzione dei lavori, necessari proprio per rimettere in sesto l'edificio e metterlo nuovamente in condizione di ospitare persone”.

La risposta degli occupanti

"Nel primo pomeriggio, la Giunta di Bologna si è presentata nel Condominio sociale per instaurare una trattativa, dopo il silenzio dei due giorni precedenti - scrivono sulla propria pagina Facebook gli attivisti di PLAT -. È stata promessa la possibilità di trovare una soluzione abitativa degna per la Cooperativa di Radical Housing, i 18 nuclei familiari in lotta che con la costruzione del Condominio sociale di via Raimondi 41 hanno voluto, attraverso la loro situazione e con coraggio, portare con forza in città il tema delle nuove linee di esclusione dall'abitare che stanno montando nello spazio metropolitano di Bologna. Una soluzione degna che si inizierà a discutere a partire da domani in modo collettivo fra la Cooperativa e gli enti deputati. In seconda battuta, il tema della impellente necessità del riutilizzo del vuoto urbano per far fronte all'emergenza abitativa è stato riconosciuto, e in questa direzione non possiamo che rilanciare la pratica dell'auto-recupero di immobili sfitti come legittima e importante. Su questi due fronti è stato convocato, per la prossima settimana, un tavolo politico per approntare soluzioni concrete per le famiglie e per discutere del futuro dello stabile di via Raimondi 41 (sul quale monitoreremo) e delle possibilità di riproduzione di esperienze di auto-recupero abitativo". 

"Per Radical Housing Project - continua la nota - è prioritario il trovare una soluzione degna per le famiglie della Cooperativa. Per questo, in attesa di sviluppi, il nostro progetto prosegue con la ristrutturazione e l'assegnazione degli appartamenti in via Raimondi 41. Così come, di fronte ai venti di sgombero, non possiamo che iniziare a costruire anche meccanismi di autodifesa dello stabile e delle famiglie. Il nostro auspicio è che vengano trovate soluzioni immediate, degne e non emergenziali per le famiglie, e nel frattempo continueremo a praticare l'auto-recupero finché ogni immobile vuoto della città non sarà occupato e assegnato a tutte persone in emergenza abitativa" concludono gli attivisti.

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