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Cronaca

Omicidio Alessandra Matteuzzi, la sorella sotto shock: "L'ho sentita urlare, eravamo al telefono quando è successo"

Il racconto della sorella Stefania. "Anche io e il mio compagno tempestati di chiamate, se esce ho paura che faccia del male anche a me"

"Eravamo al telefono quando è successo". Trattiene a stento le lacrime ma al tempo stesso è lucidissima Stefania Matteuzzi, sorella di Alessandra, morta in seguito alle percosse vergate dal 26enne Giovanni Padovani, ora in carcere per omicidio aggravato. La donna, che insieme ad alcuni familiari è andato sul luogo del delitto, ripercorre davanti alla stampa gli ultimi istanti di vita della 56enne, vittima della follia ossessiva del suo ex compagno.

"Ci stavamo chiamando -continua Stefania- lei elencava ogni sua mossa 'ecco sto parcheggiando, ecco ora salgo' poi ho cominciato a sentire delle urla". Le due sorelle, verrà ricostruito dopo, si stavano sentendo al telefono non a caso: da qualche giorno le azioni di Padovani erano diventate molto aggressive. Non più tardi di due giorni prima l'uomo sembra le avesse staccato il contatore della luce, per costringerla a uscire dall'appartamento. In altre occasioni erano stati gli stessi vicini a notare il 26enne appostato dentro il giardino.

"A quel punto -continua il racconto della sorella- l'ho sentita urlare 'No Giovanni, no!' e le urla di rimando di lui, fino a quando no si è interrotta la comunicazione. A quel punto ho chiamato i carabinieri".

Le forze dell'ordine però sono arrivate quando tutto era già finito. Gli agenti hanno trovato Padovani atterrato da alcuni vicini, nel frattempo scesi per fermare l'orrore. Lui avrebbe pronunciato frasi sconnesse e poi un "non ce l'ho con voi, ce l'ho con lei". 

La denuncia finita nel limbo

Nel dolore si intreccia anche la questione giudiziaria. La donna aveva già sporto denuncia, ma siccome non vi erano mai stati casi di violenza fisica, non erano stati presi provvedimenti tempestivi. "Se uno arriva a fare una denuncia, vuol dire che ci sono fatti gravi -lamenta Stefania, ricordando l'elenco di piccoli agguati tesi da Padovani a Matteuzzi. "Una volta è perfino salito arrampicandosi fino al secondo piano" rammenta con un filo di voce "altre volte (Alessandra) se lo era trovato per le scale". L'ultima denuncia nei confronti dell'uomo risalirebbe al 29 luglio scorso. "Ma poi da allora nessun a novità. Lei era un po' demoralizzata, ma era in attesa di parlare con il pm" riferisce la sorella.

Poi con la voce incrinata, lo sfogo: "Io ho paura, anche se dopo una cosa del genere è dura andare avanti, ma ho paura anche per chi mi sta intorno. Perché se lo lasciano libero (Padovani) lui mi ammazza sicuro, o manda qualcuno".

Ora Padovani è in arresto in carcere, e in attesa dell'interrogatorio di garanzia. Difeso dall'avvocato Enrico Buono.

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