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Cronaca

Impronte di Caria sui sacchi che avvolgevano il corpo di Silvia, venerdì l'ultimo saluto

Sui sacchi dell'immondizia in cui era avvolto il corpo di Silvia le impronte del fidanzato. Il procuratore aggiunto Giovannini: "La polizia lavora in silenzio e con efficacia"

Due impronte che costituiscono un'ulteriore prova a carico di Giulio Caria che dal giorno dell'arresto in Sardegna, dove è tutt'ora detenuto con l'accusa di aver ucciso la compagna e di averne occultato il cadavere, continua a professarsi innocente. Sono state repertate sui sacchi dell'immondizia con cui era stato avvolto il cadavere di Silvia Caramazza, trovato in un freezer il 27 giugno nel suo appartamento di viale Aldini.

Sui sacchi  l'impronta di un dito e quella di un palmo. Un tipo di impronta, quest'ultima, ritenuta importante perchè può far ritenere che l'indagato abbia manipolato il sacco. "La polizia - è stato il commento del procuratore aggiunto Valter Giovannini, delegato ai rapporti con la stampa - continua a lavorare in silenzio e con estrema efficacia".

FUNERALI. Saranno celebrati venerdì 26 luglio nella chiesa di Santa Caterina, in via Saragozza. Dopo le esequie, che avranno luogo alle ore 16, il feretro sarà trasportato a Metallica. Silvia, infatti, riposerà accanto ai genitori.

Le offerte raccolte in memoria della donna saranno devolute, per volontà dei parenti, a 'La Casa delle donne per non subire violenza', il centro aperto dal 1990, che è gestito dall'associazione omomima, ed è un luogo dove le donne possono confrontarsi con il problema della violenza, trovando uno spazio di ascolto e di sostegno alle loro scelte.

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