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Cronaca Molinella / Via Miravalle

Omicidio Molinella: richiesta convalida dell'arresto per il marito, la sua versione non convince

Sollevano varie perplessità gli inquirenti sul racconto di Andrea Balboni, accusato dell'omicidio della moglie, Liliana Bartolini. Per Pm la custodia in carcere è doverosa "anche per la freddezza dimostrata immediatamente dopo la tragedia"

Sarà richiesta domani mattina la convalida dell'arresto di Andrea Balboni, il tassista 52enne, accusato di aver ucciso la moglie, Liliana Bartolini, la notte tra il 12 e il 13 aprile scorso. Per la pm Antonella Scandellari, titolare dell'indagine, la custodia in carcere è "anche per la freddezza dimostrata immediatamente dopo la tragedia e per la determinazione con cui ha continuato a negare il suo coinvolgimento". 

LE DUE VERSIONI DEL MARITO. A compromettere la posizione del tassista è stata la prima versione, resa il 13 aprile, quando venne ascoltato come persona informata sui fatti, in cui riferiva di essere stato aggredito a scopo di rapina da uno sconosciuto che lo aveva colpito fino a fargli perdere i sensi, e che poi, ripresosi ed entrato in casa, aveva trovato la donna sdraiata e sanguinante, così aveva chiamato il 118. Non aveva negato vi fossero stati dei contrasti con la moglie, per via di un'amicizia con un'altra persona, ma di averla rassicurata. 
Solo nella serata del 13 aprile, aveva nominato il legale, e aveva cambiato versione, parlando di un litigio con la consorte finito tragicamente. Balboni ha raccontato di essere stato aggredito dalla moglie per gelosia a causa di una sua relazione extraconiugale. Secondo il suo racconto sarebbe stato colpito dalla donna alla testa col manico di una scopa e poi alle braccia con un coltellino multiuso. Per difendersi, sempre secondo il suo racconto, le aveva afferrato i polsi sino a che non erano caduti a terra e la moglie si era ferita con la lama che ancora impugnava. 

I DUBBI DEGLI INQUIRENTI. La 'confessione' di balboni però non convince gli inquirenti per i quali lui l'avrebbe colpita con forza al volto, tanto da provocarle la caduta di quattro denti, e poi al collo con un coltello multiuso lungo 19 cm (9 cm di lama), causando la ferita penetrante di circa 10 cm, rivelatasi poi fatale. Secondo il medico legale infatti, il taglio al collo non appare "assolutamente compatibile con la dinamica del ferimento descritta dal Balboni", si legge nella richiesta di convalida, come le ferite sulle sue braccia essendo "lesioni superficiali, disposte pressochè paralelamente, prodotte avendo molta cura nel non affondare il mezzo lesivo". In pratica potrebbe trattarsi di una messa in scena.

Omicidio a Molinella

OCCULTAMENTO DEGLI ABITI. Andrea Balboni non indossava abiti sporchi di sangue che non sono stati trovati neppure in sede di perquisizione da parte dei Carabinieri "così da indurre il fondato sospetto", si legge negli atti, che li abbia occultati o distrutti. Gli inquirenti sono infatti anche alla ricerca dei vestiti e delle scarpe indossati quella notte.

PERICOLOSITA' SOCIALE. Il comportamento dell'indagato rivelerebbe una "spiccata pericolosità sociale sia per la violenza con cui ha colpito al collo la moglie, sia per la freddezza con cui ha occultato tanto i vestiti e le scarpe indossati al momento dell'omicidio" oltre all'arma de delito, poi fatta trovare in una canalina di scolo nei pressi della villetta di Miravalle di Molinella, dove i coniugi vivevano con il figlio adolescente. 

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