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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Omicidio Poli, chiamati oltre 100 testimoni: c'è anche il direttore della Cineteca

Gianluca Farinelli indicato tra i teste di parte civile: dovrà spiegare la tecnica usata per ricostruire una delle prove del delitto

Saranno più di 100 le persone che testimonieranno, in Corte d'Assise a Bologna, nel processo a carico di Stefano Monti, il 59enne arrestato lo scorso 4 giugno con l'accusa di aver ucciso, il 5 dicembre 1999, il buttafuori 34enne Valeriano Poli. Tra i testimoni, fa sapere il legale di parte civile Gabriele Bordoni, che assiste il fratello di Poli, c'è anche il direttore della Cineteca di Bologna, Gianluca Farinelli. La sua testimonianza, spiega Bordoni al termine dell'udienza, è stata chiesta, e ammessa dalla Corte presieduta dal giudice Stefano Scati, in quanto Farinelli "secondo noi è la persona più qualificata per dire dove hanno studiato il sistema di scomposizione dell'immagine" che ha aiutato gli investigatori a risolvere il caso.

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Monti, infatti, è stato 'incastrato' anche grazie alla sovrapposizione di uno scarponcino indossato da Poli al momento del delitto, su cui era stata trovata una macchia di sangue non suo, ricostruito in 3D con la tecnica dell'Analysis of virtual evidence, sul fotogramma di un video amatoriale girato pochi giorni prima dell'omicidio in occasione di un battesimo. I tecnici della Cineteca, prosegue Bordoni, "hanno preso quel vecchio video e da lì hanno scomposto l'immagine fino ad estrarre tutti i colori e tutte le variazioni della scarpa", in modo da dimostrare che prima del delitto quella macchia di sangue sullo scarponcino non c'era. Dall'esame del Dna è poi emerso che quel sangue era proprio di Monti, che ora verrà processato con rito immediato custodiale per omicidio aggravato dai futili motivi e dalla premeditazione

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 E proprio sul tipo di rito chiesto dal pm Roberto Ceroni, e disposto poi dal gip, si è soffermato il difensore di Monti, Roberto D'Errico, che sul punto ha sollevato un'eccezione di legittimità costituzionale. Questo perché, a suo dire, il rito immediato custodiale (una forma di rito immediato introdotta con il 'pacchetto sicurezza' del 2008 per gli imputati in stato di custodia cautelare) pregiudica i diritti della difesa.

La Corte, accogliendo le osservazioni di Ceroni e dei legali di parte civile (vale a dire Bordoni e Claudio Carnevali, che rappresenta la madre di Poli), ha respinto l'eccezione in quanto "manifestamente infondata", in quanto, come evidenziato anche dalle Sezioni unite della Cassazione, il rito immediato custodiale non lede i diritti della difesa. Senza contare che, sempre stando alla pronuncia delle Sezioni unite, "la decisione del gip che dispone il giudizio immediato non può essere oggetto di ulteriore sindacato".

Respinta, in quanto infondata, anche un'altra eccezione con cui la difesa chiedeva "la nullità del decreto di giudizio immediato, in quanto emesso prima della pronuncia della Cassazione sull'ordinanza del Tribunale della Liberta'". Questo perché, spiega Scati, "la giurisprudenza dice che la richiesta di giudizio immediato nei confronti dell'imputato in custodia cautelare può essere presentata dal pm dopo la conclusione del procedimento davanti al Tribunale della Liberta' e prima che la decisione sia divenuta definitiva".

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D'Errico ha poi chiesto di riunire al processo contro Monti quello nei confronti di Massimo Sassatelli, accusato di favoreggiamento nei suoi confronti, che dovrebbe iniziare davanti al giudice monocratico il 20 dicembre.

Anche questa richiesta, però, è stata respinta, in primis perché "quel processo è verosimilmente di ben più agevole definizione rispetto a questo, dove sono state presentate liste testi con oltre 100 nomi", e anche perché Ceroni aveva già chiesto di riunire i due procedimenti, ma il gip aveva respinto la richiesta. L'unica richiesta del difensore di Monti accolta dalla Corte è stata quella di "autorizzare i colloqui dello stesso Monti con la moglie e la figlia".

Sul punto il pm si era opposto, chiedendo di non autorizzarli almeno fino a dopo la testimonianza delle due donne, ma la sua opposizione è stata respinta dai giudici. Infine, sono stati ammessi tutti i testimoni presentati dalle parti, ad eccezione di un consulente di parte civile e di un teste della difesa, ed è stato stilato il calendario delle udienze fino a marzo. La prima udienza, in cui dovranno deporre dei testimoni di Polizia giudiziaria, si terrà il 28 novembre alle 11. (Ama/ Dire)

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