rotate-mobile
Cronaca

Legge sull'omotransnegatività in aula il 24 luglio, PD: 'Avanti a oltranza'

Se non fosse sufficiente l'intera giornata, si andrà avanti a oltranza per approvare la legge. Intanto i movimenti lgbt valutano la querela contro due esponenti del centrodestra in via Aldo Moro

'Se non fosse sufficiente l'intera giornata, si andrà avanti a oltranza' per approvare la legge sull'omotransnegatività. Lo assicura il capogruppo Pd in Regione Stefano Caliadro, che punge l'opposizione: "I nostri medievalisti della destra si portino scarpe comode, perchè andremo avanti all'infinito finchè la legge non sarà approvata". La legge regionale è in discussione in viale Aldo Moro il 24 luglio e, c'è da scommetterci, non sarà una giornata facile.

Insoddisfatta per il testo licenziato la settimana scorsa in commissione la comunità Lgbt: "Una legge che si manifestava già inizialmente come incompleta- affermano in una nota i movimenti- e che dopo aver subito diversi interventi, si rivela insufficiente per la nostra comunità" perchè "l'intera operazione politica, frutto di mediazioni interne al Pd in vista delle elezioni regionali, ci consegna una legge contro le discriminazioni di genere e orientamento sessuale non all'altezza delle nostre vite, depotenziata nel suo valore antidiscriminatorio da alcuni emendamenti approvati". Prima di tutto, spiegano i movimenti, "rimuovendo il termine omotransnegatività dal titolo, la Regione viene meno al riconoscimento di una pericolosa matrice di odio e di violenza". Nella legge, inoltre, manca anche la questione relativa all'accesso "senza discriminazioni a prestazioni sanitarie, welfare, lavoro, diritto allo studio e casa". La legge regionale, tra l'altro, "pur citando la transnegatività, non propone strumenti di tutela regionali oltre la semplice delega a soggetti privati".

I movimenti lgbt criticano anche il fatto che "gli interventi formativi su educazione e sport non si rivolgono direttamente agli studenti, primi bersagli dell'omotransnegatività nelle scuole, come invece richiesto più volte dalle associazioni". Ma la critica più grande rimane sulla maternità surrogata. Nella legge, critica la comunità lgbt, "è rimasto l'emendamento finalizzato a impedire l'erogazione di finanziamenti pubblici alle associazioni" che la pubblicizzano e "non sono state accolte le nostre richieste di eliminare ogni riferimento alla pratica della Gpa. L'uso strumentale di questo tema lede ancora una volta le famiglie lgbtqi e risulta un compromesso inaccettabile in una legge come questa". Allo stesso tempo, insistono i movimenti, "non è stata accolta la richiesta di inserire un riferimento all'applicazione della legge 194 (aborto - ndr), quotidianamente sotto attacco". Di conseguenza, "ci aspettiamo che con lungimiranza politica venga emendato il testo. Ci stupisce che le forze progressiste possano aspettarsi che le persone lgbtqi si accontentino di una legge già poco incisiva in partenza".

Sempre in sede di discussione i movimenti lgbt valutano la querela contro gli esponenti del centrodestra in Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna. Andrea Galli di Forza Italia e Giancarlo Tagliaferri, per le parole pronunciate nei giorni scorsi in commissione, seduta durante la quale, tra l'altro, il centrodestra ha presentato anche alcuni emendamenti che di fatto mettevano sullo stesso piano l'omosessualità con reati come pedofilia, zoofilia e necrofilia. "Siamo rimaste inorridite dalle parole violente e discriminanti usate dai consiglieri durante la discussione in commissione Parità- scrivono dunque le associazioni- e non possiamo accettare che passino sotto silenzio. Ci tuteleremo in tutte le sedi con gli strumenti, anche legali, a nostra disposizione". Sempre dal centrodestra, tra l'altro, piu' volte nelle settimane scorse sono stati tracciati dei collegamenti tra la legge contro l'omotrasnegatività e la vicenda di Bibbiano. "Non possiamo accettare che l'inchiesta 'Angeli e Demoni', ancora in corso, venga strumentalizzata per discriminare le persone gay, lesbiche, bisessuali, trans, queer e intersessuali- affermano i movimenti lgbt- con proposte di schedatura di single e coppie affidatarie da parte di esponenti di Fratelli d'Italia. Un'inchiesta violentemente strumentalizzata dalle destre per colpire esponenti della comunità lgbtqi con minacce e intimidazioni, tra gli ultimi gli attacchi al presidente del Cassero, Vincenzo Branà. A tutte e tutti va la nostra solidarietà e rilanceremo le nostre lotte per contrastare qualsiasi forma di aggressione che ciascuna di noi subisca. Non permetteremo che un episodio di cronaca che riguarda il benessere dei bambine metta in discussione le vite delle persone lgbtqi", affermano le associazioni.

Scandalo affidi: 'Togliete i figli per darli ai gay!': minacce al presidente del Cassero

Più concilianti le associazioni femministe come ArciLesbica e Udi: sperano che si "approvi entro luglio una legge che mantenga l'impegno a lottare contro tutte le forme di discriminazione, violenza e sfruttamento basate sul sesso, utero in affitto compreso perchè distruggono la vita delle donne e di tutti, causando una catena di dolore e disumanizzazione che è necessario spezzare". Secondo Udi e Arcilesbica, infatti, "per arginare discriminazioni e bullismo la legge correttamente si impegna a lottare contro tutte le forme di violenza di genere, compreso l'utero in affitto. È importante ribadire tale divieto in nome della non commerciabilita' della gravidanza, ma su questo punto c'è un'opposizione testarda da parte di alcune associazioni che hanno iscritti che hanno percorso la via della surrogazione di maternità e cercano di renderla possibile nel nostro Paese, attraverso la richiesta del riconoscimento alla nascita dei neonati partoriti all'estero, pubblicizzando una versione idealizzata del ricorso ai servizi delle cliniche estere". 


 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Legge sull'omotransnegatività in aula il 24 luglio, PD: 'Avanti a oltranza'

BolognaToday è in caricamento