Coronavirus, operatori sanitari positivi. Venturi assicura: "Non vanno a lavorare"
Il commissario regionale per l'emergenza coronavirus torna sulla questione sollevata ieri da Cgil, Cisl e Uil e sottolinea: "La sicurezza delle persone viene al primo posto, a partire ovviamente da tutti gli operatori sanitari"
"Nessun operatore sanitario positivo al Covid-19 può recarsi al lavoro". Lo assicura Sergio Venturi, commissario straordinario per l'emergenza coronavirus in Emilia-Romagna, rispondendo alle paure manifestate dai sindacati in questi giorni.
Ieri, infatti, le categorie regionali della Funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil sono andate all'attacco della Giunta Bonaccini, sia per i ritardi sui tamponi da fare agli operatori in ospedale sia per le indicazioni date dalla Regione alle Ausl, appunto mantenimento in servizio dei sanitari positivi al covid-19 asintomatici.
Dopo Donini, anche Venturi oggi tenta di tranquillizzare Cgil, Cisl e Uil. "La direttiva indirizzata alle Aziende sanitarie rappresenta un documento di strategia generale - spiega il commissario - che effettivamente può aver generato confusione lì dove si parla di volontarietà. Già nelle prossime ore incontreremo i sindacati, che già avevano segnalato questo aspetto, per chiarire e ribadire tale concetto. Lo ripetiamo, la sicurezza delle persone viene al primo posto, a partire ovviamente da tutti gli operatori sanitari", assicura Venturi.
Nella serata di ieri, l'assessore regionale alla Sanitàin Emilia-Romagna, Raffaele Donini, aveva risposto ai sindacati precisando che si tratta di un "documento redatto sulla base delle indicazioni tecnico-scientifiche che abbiamo ricevuto".
In ogni caso, su questo e sulle problematiche relative a tamponi e protezioni per medici e infermieri, "siamo pronti al confronto con le organizzazioni sindacali", aveva garantito Donini. (Dire)