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Cronaca

Orari commercio. Sindacati: “Piena contrarietà alla liberalizzazione”

Una nota stampa Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil dell'Emilia Romagna critica la liberalizzazione degli orari dei negozi: "A rischio i lavoratori"

“Piena e assoluta contrarietà". Così Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil dell'Emilia Romagna bocciano la circolare del 28 ottobre con cui il ministero dello Sviluppo Economico è intervenuto sulla liberalizzazione degli orari di apertura e chiusura degli esercizi commerciali. La nota stampa arriva poco dopo la firma dell’ordinanza per via Petroni.

LIBERALIZZAZIONE. Un provvedimento, a giudizio dei sindacati, con il quale "si è voluto aggirare e cancellare la normativa di legge esistente e la competenza legislativa esclusiva delle Regioni in materia di Commercio. Con questa circolare nei tanti comuni della regione riconosciuti città d'arte e turistici si liberalizzano completamente gli orari di apertura e chiusura, non vi saranno più limiti alle aperture domenicali e festive, comprese Pasqua, Natale o Primo maggio, o notturne, non vi saranno più limiti di zone territoriali o periodi di maggior afflusso turistico".

MALE L’OCCUPAZIONE. Così facendo, argomentano Cgil-Cisl-Uil, si avranno "effetti ulteriormente depressivi sull'occupazione nel settore, spostando quote di mercato a discapito del commercio al dettaglio e portando alla chiusura di migliaia di piccole e medie imprese, per lo più nei centri storici delle città, peggiorando la vivibilità degli stessi e certo non migliorando il servizio ai consumatori. Posti di lavoro forse recuperati solo in minima parte dalle grandi imprese del settore che potranno permettersi l'estensione degli orari. Più realisticamente l'effetto di tale liberalizzazione sarà un drastico peggioramento delle condizioni di lavoro e della qualità di vita per i dipendenti del settore, in gran parte donne, già oggi impegnati con orari impossibili e magri salari".

RICHIESTA DI INCONTRO URGENTE. Per questo, conclude la nota, "abbiamo inviato una richiesta d'incontro urgente all'assessore regionale al Commercio e per questo chiederemo a tutti i comuni della nostra regione riconosciuti città d'arte e turistici di attivare i tavoli di concertazione per definire i calendari per le aperture 2012 nello spirito della Legge Regionale e in coerenza con un necessario e auspicato sistema di governance del territorio dove ogni regola e deroga deve essere calibrata in base alle specificità del tessuto sociale, culturale e produttivo".
 

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