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Cronaca San Lazzaro di Savena / Via della Repubblica

Scatta ordinanza, 'doccia fredda' per il bar: "Prima danno permessi, poi non ci fanno lavorare"

Il legale degli esercenti definisce "punitiva" l'ordinanza comunale scattata a San Lazzaro dopo alcuni episodi di vandalismo: "Ci sono dei piromani in giro e la colpa è del bar? Vogliamo spiegazioni". E il Comune replica: "Correlazione fra alcol e atti vandalici"

"Vorremmo delle spiegazioni, per capire almeno perchè ci impediscono di lavorare quando prima ci sono stati dati tutti i permessi per aprire la nostra attività, che fra l'altro comporta notevoli sacrifici": queste sono le parole con le quali Davide, Matteo e Dario cominciano il racconto che parte dal progetto di un bar aperto a San Lazzaro (in via della Repubblica) quasi un anno fa e adesso incluso in una ordinanza che ne limita gli orari e i tempi della somministrazione di alcolici. 

Vandali in azione: a fuoco campane carta (VIDEO)

Andiamo per gradi. I tre 23enni Davide Mistretta, Matteo Corazza e Dario Cervicato sono i soci titolari del Bar Prisma, locale che hanno aperto il 4 giugno del 2017 a San Lazzaro di Savena e che è subito diventato un punto di incontro per i giovani della zona. Una trentina di coperti all'interno del bar, un'altra trentina nel dehor, orario dalle 7.30 alla mezzanotte durante la settimana, prolungato fino alle 2 la sera del sabato e della domenica. 

"Abbiamo avuto qualche questione con i vicini, questo sì, ma a parte una sanzione dell'Arpae per le vibrazioni delle sedie e dei tavoli, nonostante i continui e fitti controlli da parte delle Forze dell'Ordine non c'è mai stato nessun problema di rilievo e noi siamo perfettamente regolari: paghiamo il nostro mutuo, abbiamo avuto i permessi e gli orari dal Comune e siamo felici che l'attività vada bene" raccontano i ragazzi. 

"E poi ecco che arriva l'ordinanza: ed entro tre ore ci dobbiamo adeguare"

"L'altro giorno ci è stata presentata un'ordinanza del Comune di San Lazzaro che ci impone il divieto di somministrazione di alcolici dopo le 22.00 e la chiusura del locale tutte le sere alle 23.00, fino al 6 giugno. Una doccia fredda - spiega Davide - e soprattutto una cosa che non riusciamo a mettere in relazione con gli episodi di danneggiamento accaduti in questi giorni e che pare siano la causa di questa restrizione. Ma noi cosa c'entriamo con i piromani che hanno incendiato le campane della carta e una panchina? Non ce lo aspettavamo, nè noi nè gli altri colleghi che si sono visti presentare lo stesso documento, nell'area che va da Piazzale 11 Settembre alla fine di via della Repubblica. Ma poi per Kebab e ritoranti questa cosa non vale e allora davvero ci chiediamo il perchè". 

A chiederselo anche il legale dei ragazzi, l'avvocato Vincenzo De Gaetano: "Abbiamo fissato un incontro con l'Amministrazione per la prossima settimana perchè davvero non riusciamo a capire l'ordinanza. Si tratta di un provvedimento che si basa sulla Legge Minniti e che quindi riguarda questioni di ordine pubblico, in questo caso relazionabile agli episodi già descritti degli scorsi giorni. Se un matto va in giro a dare fuoco ai cassonetti cosa c'entrano i miei assistiti? E' illogico. Come si fa a sapere che i responsabili siano clienti dei tre bar che subiscono questa ordinanza? Contiamo di risolvere la questione, anche perchè altrimenti ci sarebbero i presupposti per una denuncia penale". 

Il Comune: "Correlazione fra alcol e i gravi danneggiamenti degli ultimi tempi. Tuteliamo l'ordine pubblico e trattiamo tutti alla stessa maniera"

Il Comune di San Lazzaro incontrerà i titolari delle attività coinvolte nell'ordinanza la prossima settimana. Ci saranno sia il sindaco Isabella Conti che gli assessori alla Legalità e alla Sicurezza, ma intanto dal Municipio fanno sapere che: "Esiste chiaramente una correlazione tra gli spiacevoli fatti degli ultimi tempi (danni a beni pubblici come gli 11 cassonetti incendiati e anche a beni privati come le auto coinvolte nei roghi) e la somministrazione di alcol in ora tarda in quei 600 metri di città. Queste misure sono solo il primo passo per ridurre lo spiacevole fenomeno: i responsabili sono già stati parzialmente individuati grazie alle telecamere, ma le indagini sono ancora in corso". 

Il dehor del Bar Prisma

Prisma Caffè dehor-2

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