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L'orto botanico di via Irnerio si rifà il look, l'Ateneo lancia campagna di raccolta fondi

Opzione museo per il giardino più antico d'Europa. "Diventerà a pagamento? Non è affatto detto"

Quattro secoli e mezzo d'età non sono pochi. E così l'Ateneo di Bologna lancia una raccolta fondi per riqualificare l'Orto botanico di via Irnerio, proprio nell'anno del 450esimo anniversario dalla nascita di uno dei giardini più antichi d'Europa.

Il progetto vede la collaborazione del Sistema museale di Ateneo, del Comune, del Qn-Il Resto del Carlino e con il supporto di Intesa Sanpaolo. "Sono convinto che incontreremo la disponibilità di molti ad aiutarci- afferma in conferenza stampa il rettore Francesco Ubertini- per uno spazio particolarmente prezioso, per tanti motivi: come museo, come luogo dell'Ateneo e come luogo della città.

Uno spazio che ha grandissime potenzialità rappresentando una cerniera tra l'Università e la città, tra gli studenti e i cittadini". L'orto botanico è l'unico grande spazio verde all'interno delle mura di Bologna. Fu fondato nel 1568 su iniziativa di Ulisse Aldrovandi e ancora oggi conserva collezioni di piante essiccate raccolte dal sedicesimo secolo in poi, grazie all'edificio rinascimentale che all'interno dell'Orto ospita l'Erbario dell'Università.

La campagna per la raccolta fondi sarà accompagnata da eventi, visite guidate, momenti di confronto e conferenze. Intanto si è già costituito un Comitato scientifico, che ha il compito di individuare le linee guida per l'affidamento di un incarico professionale che porti ad un progetto di totale revisione degli spazi verdi con la creazione di aree tematiche diversificate, attraverso il riallestimento delle collezioni già presenti. L'idea alla base del progetto di massima è quella di individuare alcuni temi centrali e riorganizzare attorno ad essi le collezioni,

Le funzioni di supporto all'Orto verranno realizzate all'interno della cosiddetta Palazzina Bentivoglio, che sarà ripensata inserendo spazi espositivi per gli erbari storici, oltre a quelli di ingresso, caffetteria e bookshop. Inoltre, un edificio esistente che oggi ospita alcune aule sarà sostituito da un nuovo padiglione polifunzionale destinato ad eventi, lezioni e conferenze.

Tutto questo per valorizzare un orto che attualmente è aperto al pubblico 360 giorni all'anno registrando (dati da luglio 2017 a giugno 2018) 21.811 visitatori, con 4.287 alunni delle scolaresche, 13 percorsi didattici e 26 iniziative speciali.

"Dedicheremo il 2019 a raffinare il progetto e a raccogliere i fondi per supportarlo, per poi partire con la realizzazione dal 2020", spiega Ubertini, sottolineando che questo è "il primo progetto dell'Alma Mater che nasce con una logica di crowdfunding". Si stima una spesa di due milioni di euro "e ovviamente l'Università farà la propria parte", afferma il rettore.

L'idea è che l'Orto diventi "il punto di riferimento dell'Ateneo- aggiunge Ubertini- per tutto ciò che riguarda la terza missione dell'Università", oltre a ricerca e didattica, ovvero l'interazione con la società. Obiettivo che ben si sposa, sottolinea Ubertini, con il "segno ben augurante" arrivato proprio ieri dalla classifica internazionale Greenmetric, che valuta le Università per l'attenzione ai temi della sostenibilità': "Il nostro Ateneo è migliorato molto e quest'anno siamo i 15esimi al mondo. Non ci accontentiamo perché vogliamo andare oltre, ma è un grandissimo risultato".

La riqualificazione dell'Orto "è un'ottima idea per la città e avrà il pieno sostegno dell'ammnistrazione", afferma il sindaco Virginio Merola, pronto a mettere a disposizione i canali comunicativi di Palazzo D'Accursio: "E' un bene che una realtà così preziosa come l'Orto sia conosciuta dai cittadini, non diamolo per scontato". Per questo, Merola rivolge anche un ringraziamento particolare al Resto del Carlino, perché "abbiamo bisogno di sostenere le cose vere e concrete nel mondo liquido delle fake news". Quella nata attorno all'Orto "è un'idea meravigliosa" e il coinvolgimento del giornale vuol essere "un atto d'amore verso la nostra comunità", dichiara il direttore del Qn, Paolo Giacomin.

L'Orto di via Irnerio "è uno dei più importanti al mondo", sottolinea il presidente del Sistema museale d'Ateneo, Roberto Balzani, sottolineando che il compito del Comitato scientifico sarà quello di "fornire linee guida che tengano insieme gli aspetti museali, monumentali e di ricerca avanzata con la possibilità di utilizzare gli spazi secondo la logica che ormai caratterizza i principali orti botanici del mondo".

Ma l'accesso diventerà a pagamento? "Non è affatto detto", spiega Balzani. "Non ne abbiamo ancora parlato", continua il presidente, ma potrebbero nascere "percorsi diversificati" così da "contemperare le esigenze di fruizione, per far venire liberamente le persone nella parte pubblica, con la funzione museale". L'obiettivo è inaugurare il nuovo Orto nel 2022, 500esimo anniversario della nascita di Aldrovandi: "Sarebbe il modo migliore per ricordare un grande scienziato, uno dei padri della nostra Università e della comunicazione scientifica", sottolinea Balzani. (Dire)

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