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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca largo nigrisoli

Ospedale Maggiore: degenze superano capacità ricettiva. Personale insufficiente

Medici e infermieri costretti a turni di 10/13 ore. Criticità forti nel più grande ospedale cittadino. Invocato intervento per far fronte alle carenze. "Gli operatori danno ragione ai cittadini su scarsa qualità interventi"

A pochi mesi dalla delazione sulla difficile situazione in cui versa il Sant'Orsola, causa carenza di personale, situazione analoga anche per l'altro ospedale cittadino. In affanno pure il Maggiore.

“Vogliamo lanciare un allarme con senso di responsabilità, non fare allarmismo”, così il segretario generale FP - CGIL  Michele Vannini nella conferenza stampa convocata oggi presso la Camera del Lavoro in Via Marconi.

Un’indagine aggiornata al 4 novembre scorso rivela che l’ospedale Maggiore non è in grado di sostituire 30 unità “lungo-assenti”, da 45 giorni ad un anno, principalmente infermieri, operatori sanitari e donne. “Ormai da mesi, le degenze in medicina e geriatria superano in media le 50 unità rispetto alla capacità ricettiva ed è la prima volta che gli operatori danno ragione ai cittadini che denunciano la scarsa qualità degli interventi” – riferisce Massimo Bernardi, coordinatore RSU dell’Azienda USL di Bologna – “sono stanchi ed operano in costante emergenza”.

CGIL intende rivolgersi all’Azienda e alla politica per fare proposte di gestione delle degenze e di assistenza ai  lavoratori costretti a turni di 10-13 ore: “Le assenze vanno coperte innovando e rinnovando con coraggio” è l’invito di Marco Boldo, FP-CGIL, “I lavoratori sono allo stremo e i pazienti non stanno benissimo. La notte c’è un solo sportello di ricovero, considerando che il Rizzoli non effettua più pronto soccorso ortopedico notturno. L’azienda potrebbe inoltre fare una prova non utilizzando i reparti classici, ma suddividere i pazienti per gravità di patologia, in questo modo si utilizzerebbero bene le risorse disponibili non sovraffollando alcuni reparti, lasciandone quasi vuoti altri”.

Per Giuseppe Chiarelli, responsabile comparto sanità FP-CGIL, è necessario rivedere l’organizzazione del lavoro poiché la crisi impone cambiamenti e percorsi di sviluppo professionale: “I medici devono tornare ad essere i professionisti della sanità e affidare l’accesso pazienti ad altre figure professionali”. Un cambio di cultura quindi che “modifichi anche gli assetti di potere con il sostegno della politica. Tutte le figure professionali devono sedere ai tavoli con la direzione medica”.

“Oggi ci siamo rivolti alla stampa per lanciare un appello forte alla politica, e all’Assessore Luca Rizzo Nervo, che riveda il modello organizzativo e discuta le priorità della sanità di Bologna e del territorio. Dopo il commissariamento, oggi la politica c’è, deve assumere un ruolo forte e farsi carico del problema e non lasciarlo solo in mano ai tecnici”. La segretaria della Camerda del Lavoro – CGIL non indica solo i tecnicismi, ma anche una revisione di “alcune incrostazioni e situazioni consolidate di potere che non si automodificano”.

CISL "SUPERATO LIVELLO DI GUARDIA". Stessa criticità lamentata anche da Cis. “E’ stato ampiamente superato il livello di guardia, sovraffollamento dei pazienti, gravissime carenze di personale dedicato ai percorsi assistenziali, carichi di lavoro inaccettabili e difficilmente compatibili con i protocolli sanitari previsti" così rincara Gina Risi responsabile della Sanità della Cisl Fp di Bologna che aggiunge: "Stanno pregiudicando la normale attività dei reparti nonostante il massimo impegno prestato dagli operatori”.

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