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Cronaca

25 Aprile fra storia e cultura, Otello Sangiorgi: "Non smettiamo mai di raccogliere, conservare, valorizzare"

Il Responsabile Area Storia e Memoria Istituzione Bologna Musei invita a seguire gli appuntamenti dedicati a questa giornata speciale, all'anniversario della Liberazione

"Non si finisce mai di raccogliere, conservare e valorizzare. Il 25 aprile è tutto l'anno e il rapporto con i partigiani e le loro famiglie non si interrompe mai. Continuiamo ad ascoltare e stimolare le segnalazioni per ricostruire la storia" lo dice Otello Sangiorgi Responsabile Area Storia e Memoria – Istituzione Bologna Musei ricordando che nella giornata di oggi si celebra la Liberazione attraverso dei momenti importanti, nelle sedi della storia della nostra città ma anche in modo virtuale. Sono i "Percorsi nel tempo e nello spazio nei musei di Bologna" che andranno avanti fino al 29 aprile 2021.

25 Aprile nonostante tutto, nonostante la pandemia

"Abbiamo incontrato nipoti e parenti dei combattenti per la Liberazione e da loro ci è arrivato molto. I comuni della Città Metropolitana sono stati liberati in momenti diversi e noi abbiamo voluto ricostruire questo itinerario, questa marcia di avvicinamento a un momento importantissimo della storia al quale va dato il giusto valore. E anche con la pandemia porteremo avanti il nostro scopo, grazie all'opportunità di confermare eventi e incontri ancoe online". 

12 porte e 12 partgigiani: l'installazione della pittrice Antonella Cinelli e di ANPI

Gli appuntamenti di oggi: la storia e l'arte insieme 

Domenica 25 aprile dalle 15 alle 18 una diretta sulla pagina Facebook del Museo civico del Risorgimento - Certosa di Bologna “Lettere ed azioni di libertà”: una maratona di dirette dal Cimitero della Certosa. Alle ore 15 Roberto Martorelli, storico dell'arte, propone "Liberi salgono nel cielo della gloria", storie di antifascismo e resistenza a Bologna. Una passeggiata in Certosa consente di ripercorrere eventi e biografie che, partendo dalla drammatica elezione a sindaco di Enio Gnudi nel 1920 passa attraverso la nascita del regime fascista, l'entrata in guerra, la fine del conflitto. A seguire, Manuela Capece, storica e blogger, interviene sul tema “I partigiani sovietici: la Resistenza internazionale tra storia e monumenti”. La Resistenza italiana ha un carattere partecipato, frutto della collaborazione tra più parti. La partecipazione dei partigiani sovietici è una delle più importanti. Come sono giunti in Italia? Partendo dall'origine del fenomeno, ci si soffermerà su alcune pagine della resistenza emiliana, regione in cui la presenza sovietica fu tra le più numerose, con più di novecento combattenti e più di ottanta caduti in battaglia.

A seguire, Andrea Spicciarelli, storico, concluderà la diretta con “Lettere di libertà. Scritture antifasciste dal carcere e dal confino”. I frutti colti nella lotta resistenziale provengono da semi interrati nel corso di due decenni. Dinanzi al Monumento ai Partigiani, verrà data voce alle lettere di antifascisti e antifasciste scritte nel ventre della balena, scritture personali e politiche per ricordarci che nel momento più buio, ci fu chi non smise mai di immaginare e lottare per un domani migliore.

Il Museo del Risorgimento cura il sito Storia e Memoria di Bologna. Luoghi, episodi e persone che hanno fatto la storia bolognese dal 1796 alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Le biografie dei protagonisti (artisti, politici, caduti in guerra, partigiani) si connettono in modo dinamico con le località, con gli eventi o con le battaglie che li hanno visti vivere o morire; con i monumenti che li ricordano, con le opere d'arte che li hanno resi celebri; con i documenti conservati in archivi pubblici e privati che, fino a ieri, erano conosciuti solo da pochi addetti ai lavori, o con contenuti multimediali.

Sempre oggi alle 17.30 l' incontro online “Le forme della liberazione nel mondo antico”. Il Museo Archeologico propone un incontro online per il pubblico adulto a cura di Erika Vecchietti, archeologa di ASTER. Nell'antichità esistevano diversi livelli di schiavitù: dall'asservimento fisico, che riduce l'uomo a un “instrumentum vocale”, attrezzo dotato di voce (come venivano chiamati gli schiavi nel
mondo romano) a quello, molto più sottile, della paura, soprattutto della morte. Come sono stati affrontati, nel Mediterraneo antico, i grandi temi della liberazione (dalla schiavitù, ma anche dalla paura) e del libero arbitrio? Lo si scoprirà analizzando la documentazione
proveniente dalle tombe, sulle orme della guerra di Spartaco, definita da Montesquieu “la più legittima che sia mai stata intrapresa”.
Prenotazione obbligatoria solo online al seguente link, attivo dal lunedì (dalle ore 10) al venerdì (fino alle ore 14) precedenti l'incontro:
https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSc1pMD0lF5w1BEeJDEebV2uSTUG3Jbzx0N8PF3vjd7o_61dng/viewform.
L'incontro si terrà tramite la piattaforma Zoom.

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