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Cronaca Ozzano dell'Emilia

Ozzano: getta figlio nella spazzatura, il gemello sopravvissuto in lotta per la vita

490 grammi appena ma la grinta di un leone, così è venuto alla luce alla 23ma settimana di gestazione il gemellino sopravvissuto alla tragedia di Ozzano. Per lui nominato tutore legale. La madre indagata

"Una famiglia apparentemente normale, che non ha problemi. Non ci sono situazioni di disagio economico o abitativo". Così Loretta Masotti, sindaco di Ozzano Emilia, descrive il contesto familiare della ragazza di 21 anni che vive nel paese in provincia di Bologna e che la scorsa notte ha partorito due gemelli e ne ha gettato uno in un cassonetto. La famiglia, spiega Masotti, non è seguita dai servizi sociali. "C'é una grande amarezza", prosegue il primo cittadino, perché "il territorio ha servizi a supporto, come consultori familiari, centri famiglie" ma il problema non è stato intercettato e "questa ragazza ha vissuto mesi di angoscia". Come istituzione, insomma, "la viviamo male".

IL GEMELLINO SOPRAVVISSUTO COMBATTE PER LA VITA. Intanto è venuto alla luce l'altro gemello, che ha un peso di 490 grammi, estremamente immaturo, con età gestazionale stimabile intorno alle 23 settimane, e che ora è assistito in ventilazione meccanica in terapia intensiva prenatale con prognosi estremamente riservata. Lotta tra la vita e la morte il piccolo, mentre nelle prossime ore, a sua tutela sarà nominato un tutore legale.

INDAGINI IN CORSO. La Procura ha aperto un fascicolo nell'ipotesi di interruzione di gravidanza in base all'articolo 19 (comma 3 e 4) della legge 194 sull'aborto. La madre, ricoverata nel reparto di ginecologia, è indagata per questo reato, ma non ci sono provvedimenti restrittivi a suo carico. Si tratta di un'ipotesi "tecnica" per rendere possibili gli accertamenti medico-legali - come ha spiegato il Procuratore Roberto Alfonso - che dovranno stabilire se il parto è stato indotto o naturale, se il bambino é venuto alla luce vivo o morto. Andrà poi stabilito anche se la ragazza ha fatto tutto da sola o con l'aiuto di altri, e quindi capire chi ha gettato il feto nel cassonetto. Secondo quanto ha detto la giovane, che sarebbe seguita da uno psicologo, quando ha partorito il primo piccolo era sola in casa. I genitori sono rincasati un po' prima di mezzanotte e hanno visto che la giovane non stava bene. L'hanno portata al policlinico Sant'Orsola. Pare che non si fossero accorti e non sapessero nulla della gravidanza della figlia. I medici di ostetricia, che poi hanno assistito la ragazza, hanno subito visto che c'era placenta di un altro neonato. Così hanno informato la direzione generale che ha avvisato il 113 e la Procura.

NUOVA ACCUSA. Si aggiungono anche le accuse di infanticidio e occultamento di cadavere a carico della 21enne. L'accusa iniziale di ieri era relativa all'interruzione di gravidanza. Oggi il Pm Domenico Ambrosino ha conferito l'incarico medico legale che deve chiarire molti aspetti.

 

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