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Cronaca Centro Storico / Via Capo di Lucca

Stabile via Capo di Lucca, mano tesa agli occupanti

Dal Comune: "Siamo in grado di lavorare all’ampliamento dell'offerta di abitare collaborativo e di edilizia sociale anche con nuove forme capaci di costruire comunità e integrazione, attraverso avvisi pubblici che vogliamo concretizzare in tempi brevi " 

Il Comune di Bologna porge la mano agli occupanti di via Capo di Lucca, che si sono detti disposti la lasciare la struttura nel caso lo stabile non venga veduto

“Leggiamo che i collettivi e i movimenti che hanno occupato lo stabile di proprietà ASP di via Capo di Lucca 22, sono disponibili ad uscire dall’immobile e che propongono che venga destinato a progetti innovativi di abitare collaborativo. Come già dimostrato con atti e attraverso dichiarazioni pubbliche, grazie al lavoro svolto dalla nostra Giunta nel primo anno di mandato, possiamo affermare di essere in grado di lavorare all’ampliamento dell'offerta di abitare collaborativo e di edilizia sociale anche con nuove forme e modelli capaci di costruire comunità e integrazione sociale, attraverso avvisi pubblici che vogliamo concretizzare in tempi brevi." 

Così in una nota congiunta la vice sindaca con delega alla casa Emily Clancy e l’assessore al Welfare Luca Rizzo Nervo, che chiariscono: "È nostra intenzione, a questo proposito, promuovere nuove procedure pubbliche, aperte e accessibili, a partire dallo stabile di via Capo di Lucca che non sarà alienato ma destinato a questo percorso, insieme ad altre opportunità".

Quidi dal Comune dichiarano l'interesse a "continuare a dialogare e co-progettare con la città in tal senso con tutti gli attori portatori di interesse e che si propongono di prendersi carico di queste nuove progettualità sui nostri immobili pubblici”.

via Capo di Lucca (2)-2

L'occupazione

L'occupazione  in via Capo di Lucca è avvenuta lo scorso 5 mese di ottobre, quando una dozzina di militanti del collettivo universitario Luna si sono dati appuntamento davanti al palazzo di proprietà di Asp, in disuso da anni. "Basta studentati di lusso mentre chi non si può permettere un affitto esorbitante deve andare a dormire a Crevalcore, da oggi siamo a disposizione per metterci attorno a un tavolo e trovare una soluzione con la proprietà pubblica e il comune per riaffermare il diritto alla casa e a una città che non sia solo a misura di portafogli facoltosi", così nel giorno dell'occupazione rivendica il collettivo. Pochi giorni dopo gli occupanti avevano ricevuto la visita del neo-deputato Soumahoro 

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