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Dalle case popolari al tetto d'Italia. L'emozione di Pamela: "Dedico la mia vittoria a Bologna" | VIDEO

Le parole Pamela Malvina Noutcho Sawa, fresca vincitrice del titolo italiano dei pesi leggeri tra i professionisti: "Non potevo permettermi neanche un paio di guantoni, se oggi sono qui lo devo allo sport popolare"

Domani sarà il tempo degli onori istituzionali, quando verrà ricevuta dal sindaco Matteo Lepore. Oggi, invece, per Pamela Malvina Noutcho Sawa, è stato il momento dell’abbraccio della sua palestra, l’Asd Bolognina Boxe. Una festa tutta meritata, visto che Noutcho Sawa è diventata campionessa italiana dei pesi leggeri tra i professionisti, ed è la prima volta che a conquistare il titolo è un’atleta di Bologna. Una città che l’ha accolta quando era una studentessa fuorisede, una come tante, che con i soldi che aveva non poteva neanche comprarsi un paio di guantoni. “Se oggi sono qui lo devo allo sport popolare” dice ai cronisti presenti alla conferenza stampa organizzata in via Alfieri Maserati.

Lo sport per tutti

Di Noutcho Sawa si era già parlato in due occasioni e per gli appassionati di boxe il nome della pugile di origine camerunense non è certo nuovo. La storia della Asd Bolognina Boxe, invece, potrebbe essere sconosciuta ai più. Basti pensare che solamente un anno fa la Bolognina Boxe non aveva una casa. A nulla sono serviti gli appelli al Comune di Bologna, un po’ più utili le raccolte fondi, una di queste ancora online. Dalla storica sede di via del Lavoro, la palestra popolare aveva dovuto muoversi per alcune incompatibilità con i residenti dello stabile in cui era precedentemente. Dopo una richiesta, vana, di aiuto al Comune, le ragazze e i ragazzi della Bolognina Boxe hanno affittato la porzione di uno stabile in zona Stalingrado, ristrutturandolo e arredandolo contando solamente sulle loro forze. Dopo un anno dalla nascita della nuova palestra, gli iscritti sono 380 per una decina di corsi circa.

Bolognina Boxe Pamela Malvina Sawa

Come ripete a gran voce il tecnico della Bolognina Boxe Alessandro Danè, i costi sono però altissimi, e la soluzione non deve essere quella di alzare la retta degli iscritti: “L’amministrazione deve essere più coraggiosa e investire nello sport popolare. Noi vogliamo lavorare a livello professionale, ma lo sport deve essere accessibile e aperto a tutti. I posti di proprietà del Comune liberi e inutilizzati ci sono, li abbiamo mappati e non siamo stati gli unici a farlo. Per portare avanti questo modello, che è un modello che funziona e che porta risultati, l’amministrazione deve starci più vicina. I costi non possono ricadere solamente sull’associazione e conseguentemente sui tesserati. L’amministrazione deve trovare un posto pubblico per lo sport popolare. Ripeto: l’amministrazione deve avere più coraggio. Non possiamo tirare fuori i ragazzi e le ragazze dalla strada con questi costi. Qui sono tutti ben accetti, senza nessuna distinzione di sesso e classe sociale”.

Bologn(in)a boxe

Per un futuro incerto, c’è un presente che invece sorride alla Bolognina Boxe. Il sorriso è certamente quello Noutcho Sawa, che ora è chiamata a difendere il titolo. “L’intenzione – continua Danè – è quella di organizzare un match al PalaDozza entro la fine dell’anno. È giusto che la boxe ritorni nel posto in cui deve stare ed è giusto che Bologna si goda il pugilato”.

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