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Cronaca Piazza di Porta Ravegnana

Cubi sotto le Torri, l'architetto a Sgarbi: "Se questo è l'Isis non è male, dicono"

INTERVISTA a Marco Ferrari progettista delle sedute tanto criticate. Spiega il concetto che ha guidato la sua opera: "Prima era un non-luogo, adesso un salotto studiato cercando l'armonia". Amarezza davanti agli attacchi: "Basito da tanto livore"

Non si parla d'altro a Bologna. Da quando lo scorso venerdì sono state posate le sedute di pietra in Piazza di Porta Ravegnana e in Piazza della Mercanzia, i commenti e soprattutto le critiche, si sprecano. E c'è anche una petizione che punta alla loro rimozione. 

A scomodarsi sulle sedute-lapide (come molti le hanno definite) ci sono anche Philippe D'Averio e Vittorio Sgarbi; quest'ultimo si è accanito particolarmente e ha dichiarato che "E' stato infestato uno dei luoghi più celebri d'Italia" e che "La città di Bologna è in mano all'Isis".  

Chi meglio dell'architetto (e progettista del Comune di Bologna) Marco Ferrari per parlare dell'opera, di come sarà quando l'avranno terminata e quali sono stati i criteri che hanno portato a questa scelta? "Per queste due piazze, dopo lunghe riflessioni, abbiamo optato per delle forme 'pure', che non 'urlassero' e non appesantissero dei luoghi già 'carichi' di architettura e bellezza. Un elemento neutro in questi contesti era la scelta giusta: non avremmo potuto, per esempio, scegliere delle panchine come quelle di Piazza Minghetti, non avrebbero avuto molto senso...". 

In Piazza Ravegnana "è stata data un'impronta classica - continua l'architetto Ferrari - che si ispira all'antica Roma, con sedute posate in modo regolare. Per Piazza della Mercanzia invece (che è triangolare) è stata valutata una prospettiva particolare che lasciasse lo sguardo libero su Piazza Santo Stefano".  

Il lavoro non è ancora completo, giusto? Cosa manca? "Sappiamo che il montaggio dei pannelli di legno per alcuni ha già dato alle due piazze una sensazione migliore. Mancano ancora i pannelli informativi da posizionare sui totem: si tratta di lastre serigrafate che mostrano la mappa della zona circostante con i rispettivi punti di interesse con accenni alla storia della città. Alcuni hanno pensato che fossero finite ben prima del completamento: non abbiamo potuto circoscrivere il cantiere perchè è una zona di grande passaggio. Dopo pochi minuti dalla posatura c'era già gente a sedere e questa per me è stata una soddisazione perchè è stato raggiunto lo scopo". 

Che pietra è stata utilizzata e da dove arriva? "E' stata utilizzata quella che secondo me era il materiale più idoneo al contesto medievale, ovvero l'arenaria. Nonostante sia un materiale di cui l'Italia è ricca, è stata acquistata in India, perchè ormai da noi non ci sono più cave e sarebbe stato troppo costoso acquistarla qui". 

E' soddisfatto del lavoro, nonostante le tante critiche? "Sono soddisfatto prima di tutto perchè, come dicevo prima, non appena sono state posizionate, sono state subito utilizzate nonostante sia inverno: non oso immaginare d'estate! E soprattutto sono soddisfatto perchè quello dietro alle Due Torri negli ultimi anni non era altro che un urinatoio. Un vero esempio di degrado e un parcheggio per i furgoni che caricavano e scaricavano merce in zona. Un pezzo di Bologna dove si evitava di passare. Ora è un punto di incontro; mi spiace solo che sia ancora così buio, spero sia possibile avere presto una illuminazione più brillante". 

Cosa risponde a D'Averio e a Vittorio Sgarbi? La critica di Philippe D'Averio, che comunque resta pacata, sostanzialmente contesta il fatto che i nostri antenati non avrebbero mai fatto una scelta del genere. Ma nel Trecento di turisti non ce n'erano. E non c'erano le auto. Ricordo le persone che per ammirare e fotografare la Garisenda e la torre degli Asinelli rischiavano di essere investite all'angolo fra via Rizzoli e via Castiglione: adesso abbiamo un nuovo e bellissimo punto di vista. Per quanto riguarda invece Vittorio Sgarbi, beh, che rispondere? Forse raccontando di un messaggio che mi è arrivato da un amico e che diceva: 'Seduti qui si sta benissimo. Se questo è l'Isis, non è male!"

La scorsa notte qualcuno ha posato una corona di fiori per scherzare sull'impressione che possano sembrare lapidi... "E' stato uno scherzo dei Goliardi e ci si può ridere sopra. Quello su cui non si passa però è l'atto vandalico: oltre ai fiori sono comparse anche delle scritte, che adesso stanno provvedendo a togliere".

Immagino abbiate utilizzato dei protettori per inchiostro. Per le ripuliture esiste un piano che garantisce interventi costanti? "Naturalmente la pietra è stata trattata con una vernice protettiva che consente di rimuovere l'inchiostro con particolari solventi. Gli interventi di Hera saranno all'incirca uno ogni due giorni e nelle due piazze (visto che appunto saranno piazze di sosta) verranno posizionati anche due cestoni dei rifiuti per tenere più pulita l'area"

Farebbe un appello ai bolognesi che non si sono ancora convinti? Più che ai poco convinti, mi piacerebbe esprimere la mia sorpresa nel leggere alcuni commenti sotto articoli e interviste: una ferocia e un livore contro la mia persona che non avrei mai immaginato. Io che non frequento molto i social sono rimasto basito. Mi è sembrato una sorta di bullismo...

Sta lavorando ad altri particolari progetti? "A Piazza San Francesco e a Piazza Malpighi. Ma se mi sta chiedendo se vedremo anche lì i blocchi di pietra la risposta è no". 

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