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Cronaca

Caso Nanni, nuova scoperta: "La suocera viveva da anni fuori Bologna"

Mentre ANMIL chiede le dimissioni del consigliere, nuovo elemento: il pass apparteneva alla suocera, che da 10 anni viveva in una casa di riposo a Pian di Venola e dunque non era solita transitare dal centro di Bologna

Emergono ancora nuovi particolari dal caso Paolo Nanni, il consigliere provinciale che avrebbe utilizzato (lui o la sua famiglia) il pass invalidi della suocera, deceduta da due anni. La novità è che la signora Augusta Canè, la madre della moglie appunto, era ricoverata nella casa di riposo Island di Pian di Venola da ben 10 anni e che dunque non era solita a transitare dal centro di Bologna. La posizione di Nanni peggiora ulteriormente, perlomeno per l’opinione pubblica, che si sta scatenando anche sui social network con commenti e gruppi creati ad hoc.

LE ASSOCIAZIONI. E’ Francesco Gamberini, vicepresidente dell’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi del Lavoro di Bologna, a commentare l’ennesimo episodio di utilizzo indebito di pass invalidi: “E’ una questione già discussa varie volte, anche in un recente incontro privato con l’assessore Andrea Colombo, il quale aveva promesso di metterci mano al più presto. Ma le mani non le hanno messe perché e questo perché sotto c’è una grande lobby. Fortunatamente c’è un procuratore della Repubblica che non teme nulla”.

CARENZA DI CONTROLLI. Il fulcro del problema sono sempre i controlli – spiega Gamberini - che dovrebbero tutelare i veri disabili e scovare quelli falsi: “Ho fatto una piccola indagine nei parcheggi supermercati mostrando ai Vigili Urbani quanti invalidi corrano su e giù tranquillamente con la spesa in mano. Oggi nei comuni di Casalecchio di Reno e di Zola Predosa sono in atto dei blitz della Municipale, che manda uomini in borghese per smascherare i furbetti. Perché non si fa questo anche a Bologna?”.

CHIEDA SCUSA AI DISABILI E SI DIMETTA. Secondo Gamberini inoltre è impossibile che Paolo Nanni non sapesse che il tagliando andasse riconsegnato. “Ricordo – spiega – che alla consegna del pass viene specificato che va riconsegnato dopo 5 anni e che è valido come documento strettamente personale. Grazie a persone come lui, che non hanno neppure una minima idea di cosa significhi vivere la quotidianità da disabili e di quante difficoltà ostacolino ogni minimo spostamento, che l’invalido è un cittadino di serie B (se non C). Nanni dovrebbe andare davanti alle associazioni, chiedere scusa e poi dimettersi, invece che parlare ai giornali”.

LA LEGA NORD. Paola Francesca Scarano, consigliera comunale della Lega Nord,  attacca la giunta dopo l’esplosione del caso Nanni: il consigliere Provinciale Idv che avrebbe utilizzato il pass per la Ztl della suocera defunta “Il caso Nanni è emblematico delle inadempienze dell'enfant prodige assessore Colombo, noto per il suo "rigoroso" piano pedonalità – l’incipit della leghista - con l'insediamento della nuova Giunta fu deciso di togliere, per la prima volta ai consiglieri comunali, il permesso di accedere, circolare e parcheggiare nel centro storico di Bologna”

STOP ANCHE AI PROVINCIALI. “Noi, come Lega Nord, proponemmo di estendere tale misura anche ai consiglieri provinciali; non solo la proposta non venne minimamente considerata ma, stando alle dichiarazioni del consigliere del gruppo Idv, il permesso rilasciato dal Comune ai consiglieri provinciali consentirebbe addirittura di circolare nelle corsie preferenziali.

MANCANO I CONTROLLI DALL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE. Secondo la Scarano l’affermazione di Paolo Nanni sarebbe “delirante”  e mancherebbe del tutto l'azione di controllo da parte dell'Amministrazione, che si è distinta nel rinnovare permessi per invalidità temporanea senza, sempre secondo la consigliera dell’opposizione,  verificarne la validità dei requisiti. “Deve essere compito degli uffici comunali – conclude - ritirare automaticamente automaticamente i pass i cui requisiti non sono più validi come nel caso in questione relativo ad una persona deceduta. Serve, quindi, maggior rigore e maggiori controlli incrociati fra gli uffici comunali anche pinvalidi solo sul er non creare ulteriori danni a carico dei veri disabili di cui questa amministrazione ignora l'esistenza”.

PRESTO LA MIA SEDIA A NANNI. E’ ancora Paolo Gualandi, bolognese disabile che da subito ha sottolineato la gravità della situazione chiedendo le dimissioni di Nanni a fargli una proposta: “Le presto la mia sedia a rotelle e per una settimana e con le gambe legate per capire cosa significa imbattersi in una buca sul marciapiede e rischiare di cadere la utilizza per spostarsi. Queste questioni dovrebbero essere risolte a livello nazionale, per poter accedere alle aree a Ztl in tutto il territorio italiano con una registrazione unica e controlli più seri”.
 

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