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Cronaca

Villa Inferno, la testimone: "Alle feste c'era anche un parroco"

Si allarga l'inchiesta del pubblico ministero Dambruoso e dei carabinieri del Nucleo Investigativo

C'è anche un frate nei nomi comparsi negli atti dell'indagine filone di 'Villa Inferno'. Lo racconta il Resto del Carlino nel ricostruire le vicende dei festini a base di cocaina e prostitute della 'Bologna bene'.

Il suo nome è emerso dai racconti di una testimone e ora il pubblico ministero Dambruoso e i carabinieri del Nucleo Investigativo continuano le indagini per capire le ramificazioni che collegano imprenditori, agenti immobiliari, sportivi, avvocati, qualche esponente delle forze dell’ordine in attività, un notaio, un dentista, un chirurgo.

E ora anche un frate il cui nome viene collegato a quello di un imprenditore bolognese che organizza festini a base di sesso a pagamento e cocaina. A partecipare alle feste erano soprattutto professionisti residenti sotto le Due torri. Ville sui colli e case in centro, poi i locali dove prendere la polvere bianca e infine le giovani donne da adocchiare nei locali per poi invitarle nelle case private.

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