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Cronaca Bentivoglio

Cinzia, neo mamma di 2 gemelli: "Il mio parto da film in auto, poi la videochiamata che non dimenticherò"

La testimonianza della donna, protagonista di un parto al cardiopalma a Bentivoglio. Non senza intoppi. Da ultimo il ricovero dei bimbi in terapia intensiva e la mamma lontana, in isolamento per covid. Ma sullo sfondo tanta gratitudine e gioia

Dopo il parto in taxi fruttato una medaglia al tassista-eroe qualche mese fa, altra nascita al cardiopalma nel bolognese. Protagonista stavolta è Cinzia, super mamma residente a Crevalcore, nel bolognese, che ieri ha dato alla luce due gemelli, di cui una bimba - Beatrice -  nata in fretta e furia in auto mentre nella corsa verso l'ospedale di Bentivoglio. Poco dopo, in sala parto con taglio cesareo, l'arrivo del fratellino, Giovanni Battista. Presenti al concitato parto in auto, avvenuto mentre il papà cercava di dirigersi prima possibile verso l'ospedale a suon di clacson, anche gli altri tre figli della coppia. 

Parto 'da film' a Bentivoglio, il racconto di mamma Cinzia

Raggiunta al telefono da BolognaToday, Cinzia - a poco più di 24 ore dall'impegnativa mattinata di ieri - racconta, ancora un po' incredula, l'accaduto. "Mi è sembrato di vivere un film - E' stata, diciamo, una giornata impegnativa, cominciata molto presto". Spiega, ripercorrendo i minuti prima dello straordinario parto e i momenti a seguire: "Ho iniziato a sentire qualche avvisaglia intorno alle 6 del mattino, mentre il mio compagno e gli altri miei tre figli (di età compresa tra i 3 e i 13 anni) dormivano. Ho atteso un po' per capire se si trattasse di qualche semplice contrazione sporadica. Mi sono ascoltata. Ben presto mi sono accorta che le contrazioni diventavano regolari, così ho svegliato tutti e ho chiesto di portarmi in ospedale. Saliti in auto la situazione è accelerata. Ho già avuto altri parti, ma non mi era mai capitata una cosa simile. E' stato tutto velocissimo, le contrazioni, quella irrefrenabile sensazione di dover spingere, anche se sapevo di non doverlo fare. Non è stato governabile. E quando ormai  stavamo per raggiungere l'ospedale di Bentivoglio, dove avevo scelto di partorire  mi sono ritrovata la bimba in braccio. Ero incredula. Il mio compagno pensava scherzassi. Quando ha visto Beatrice  ha letteralmente perso il controllo, urlava, suonava il clacson".

Di professionalità e cuore

E' così che la famiglia è arrivata davanti al pronto soccorso, dove l'accoglienza è stata pronta, intrisa di professionalità e tatto, come tiene a sottolineare Cinzia: "Si parla spesso di mala sanità ma io ci tengo a far sapere che ho avuto un sostegno impeccabile. E' stato fatto tutto quanto bisogna fare e anche di più. Quando siamo arrivati all'ospedale di Bentivoglio in breve sono stata circondata da tantissimi sanitari, ostetriche, infermieri e quant'altro. Li ho trovati pronti, professionali, di cuore. Basti pensare che sono stati loro che - oltre a pensare a me e alla bimba, che ancora aveva il cordone ombelicale attaccato - si sono anche occupati amorevolmente degli altri miei figli, riuscendo a fargli vivere la situazione nella maniera più ovattata possibile. Sarebbe potuta essere traumatica una situazione del genere, soprattutto per i miei più piccoli, invece non si sono accorti quasi di tutto il trambusto e l'emergenza che c'era intorno".

La terapia intensiva e il covid, Cinzia conosce uno dei gemelli per videochiamata

Cinzia dopo aver fatto nascere la piccola Beatrice in tempi record ha dovuto fare i conti con delle complicazioni e altre problematiche. Il gemellino, Giovan Battista, si era posizionato di traverso ed è stato quindi necessario effettuare un cesareo d'urgenza. I due piccini - 1,8 kg la bimba e 1,5 kg il fratellino - essendo piccolini perchè nati alla 34ma settimana sono stati trasferiti alla terapia intensiva del Maggiore di Bologna. Stanno bene, ma sono tenuti in osservazione, come da prassi. 

Gli ostacoli però per Cinzia non sono finiti lì. Essendo risultata positiva al covid, dopo il parto è stata isolata. "Mentre la bimba è nata tra le mie braccia  in auto, il maschietto non l'ho ancora mai potuto stringere. Appena fatto il cesareo ci hanno divisi, lui è stato subito portato in intensiva, io poi isolata per il covid. Ma anche difronte a questo ostacolo i sanitari hanno saputo essere umani e premurosi. infatti, dal momento che non avevo mai neppure visto in faccia il piccino, mi hanno permesso di fare una videochiamata dal Maggiore. E' stato emozionante. Li ho visti star bene. E questo è ciò che importa. Mi sento fortunata per come sono andate le cose e come sono state gestite"

Partorisce in auto grazie all'assistenza in videochiamata 

L'ostetrica: "Ci siamo precipitati nel parcheggio, con il nostro kit d'emergenza, mantenendo il 'contatto umano', per noi essenziale"

A raccontare la concitazione e le emozioni del parto di Cinzia è anche Jessica, ostetrica dell'ospedale di Bentivoglio, che con i colleghi ha seguito tutto l'iter. Anche lei parla di una situazione davvero eccezionale. Torna il paragone con la cinematografia: "Sembrava davvero un film - dice a BolognaToday - ci siamo precipitati verso la mamma, che era ancora in auto. Siamo pronti per le situazioni d'emergenza . Abbiamo usato il nostro 'box' pronto all'uso con il necessario per parti d'urgenza. Così abbiamo potuto provvedere in breve a mettere in sicurezza la bimba - che era ancora attaccata attraverso il cordone alla madre - e stava al freddo della mattina di ieri, piccolina com'è, essendo nata prematura. Abbiamo sin da subito invitato la mamma a respirare. Mantenere la calma. Anche se devo dire che è stata bravissima, molto sotto controllo. Ci siamo presentati, abbiamo agito tempestivamente, ma senza mai scordarci che davanti avevamo una persona, non un numero. La cifra del nostro ospedale è un po' questa, l'umanità, la comunicazione con il paziente. Passo passo le abbiamo spiegato come avremmo proceduto". E' nonostante la pressione di un parto del genere, dove si sono dovute prendere decisioni importanti in pochi minuti - come quella di procedere al cesareo perchè il secondo gemello era podalico - e anche correre fisicamente nei corridoi perchè il tempo è prezioso in tali frangenti, il pensiero dell'ostetrica non va allo stress, alla fatica, ma si scioglie in parole di miele: "E' stato emozionante - continua a ripetere- unico". 

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