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Cronaca Centro Storico / Via Rizzoli

Pranzo di Pasqua, gli animalisti chiedono di rinunciare all'agnello

Gli attivisti hanno organizzato una dimostrazione in via Rizzoli nella quale hanno raccontato: "Gli agnelli, considerati carne da macello e uccisi in serie, incappano anche nella brutalità e nella trascuratezza degli operatori"

Una settimana a Pasqua e gli animalisti fanno sensibilizzazione scendendo in piazza per dare informazioni ai bolognesi. Ieri in via Rizzoli il presidio della LAV, i cui attivisti spiegano: "Nel 2016 sono stati macellati quasi 2 milioni e mezzo di agnelli e capretti (dati Istat), moltissimi dei quali per celebrare la Pasqua e altre festività. La sequenza si ripete ogni anno, i piccoli di poche settimane vengono strappati alle madri, caricati sui camion e trasportati in condizioni drammatiche. Arrivati a destinazione, attendono terrorizzati il loro turno, sentono le grida dei compagni, li guardano morire, immersi nel pungente odore del sangue. Tre minuti di agonia prima della morte per dissanguamento: viene tagliata loro la gola, spesso quando sono ancora coscienti perché lo stordimento, obbligatorio per legge, non è stato praticato".

Una decina di attivisti si è vista impegnata in una scenografia statica, indossando maschere bianche, fasce nere al braccio in segno di lutto e grandi cartelli che, attraverso testi e immagini, uno dopo l’altro, potessero illustrare “La via crucis degli agnelli”.

Ecco in poche e significative tappe raccontate la breve vita di un agnello:

Nascita: Gli agnelli nascono nelle settimane che precedono la Pasqua. Le cure e la presenza materna sono per loro, come per ogni altro essere vivente appena nato, fonte di vita e gioia.

Strappato alla madre: Dopo appena un mese gli agnelli vengono ritenuti pronti per la macellazione e marchiati, pesati e strappati alle loro madri. Prelevare con forza degli esseri viventi in età così giovane, allontanandoli in questo modo dalle loro madri, è una delle pratiche più crudeli che caratterizzano l’intera industria alimentare.

Trasportato: Gli agnelli ammassati senza alcuna cura nei camion vengono trasportati per ore, a volte anche per giorni nel caso di agnelli provenienti dall’Est Europa (soprattutto Romania).

Macellato: Arrivati a destinazione, un agnello viene preso, fatto scendere dal camion e gettato nel macello. Così facendo gli altri, impauriti e incoscienti di quello che accadrà, seguono il gregge senza troppi indugi.

"Gli agnelli, considerati carne da macello e uccisi in serie, incappano anche nella brutalità e nella trascuratezza degli operatori, desensibilizzati di fronte alla routine di un lavoro per definizione violento. Una volta entrati nel mattatoio, durante l’attesa, i cuccioli assistono impotenti all’uccisione dei loro simili, storditi e sgozzati di fronte ai loro occhi. Intuendo la loro sorte emettono lamenti strazianti. Successivamente gli animali vengono dapprima rinchiusi in un box di acciaio, uno alla volta vengono immobilizzati con una pinza che ne provoca lo stordimento per elettronarcosi, infine sgozzati e appesi ai ganci per favorire una morte per dissanguamento".

Altri attivisti hanno mostrato il video dell'investigazione sulla macellazione degli agnelli di Animal Equality ai passanti, mentre altri sono impegnati in attività di volantinaggio per informare e fornire alternative cruelty free al pranzo di Pasqua: "Noi della LAV e di Salviamo gli Orsi della Luna" chiediamo a gran voce che tutto questo dolore finisca. Gli agnelli a Pasqua sono le uniche vittime di una tradizione che può essere cambiata. Un orrore reiterato non può trovare la sua giustificazione nella mera tradizione. LAV e Salviamo gli Orsi della Luna vogliono contribuire, sensibilizzando le persone, all’abbandono di questa usanza, perché l’alternativa a questo sacrificio animale ripetuto – e a tutte le abitudini alimentari cruente – esiste, è facile e molto più coerente con il festeggiamento della rinascita pasquale di quanto lo sia un piatto di carne.

"Chiediamo dunque che esseri neonati e innocenti non siano più le vittime di una tradizione intrisa di violenza e morte. Ci auspichiamo inoltre che sempre più persone si ispirino a un’alimentazione priva di sofferenze. Cambiare si può, le scelte di ognuno di noi fanno la differenza".

Lav a difesa degli agnelli per Pasqua


 

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