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Cronaca

Pass falsi invalidi, l’inchiesta arriva fino al Bologna Calcio

Polizia Municipale in visita alla sede Rossoblu per accertamenti legati ad alcuni permessi in possesso dei giocatori. Dal Club: le targhe dei calciatori sono associate al pass di una dipendente che spesso accompagnano

Bufera intorno al Bologna Calcio, ma questa volta non è a causa di performance poco brillanti né per avvicendamenti manageriali. I Rossoblu sono finiti sotto i riflettori perché sarebbero coinvolti nell'ambito dell'inchiesta coordinata dal Procuratore aggiunto Valter Giovannini, sul rilascio dei pass invalidi, cui corrispondono agevolazioni a chi ne è in possesso per la circolazione e la sosta.
Sono attualmente in corso verifiche per accertare se alcuni calciatori, assegnatari dei famigerati cartellini arancioni, ne siano in possesso secondo criteri giusti.

Ieri la polizia municipale è arrivata nella sede del Club rossoblù a Casteldebole per effettuare alcuni controlli disposti dalla Procura. Al momento, risulta l'esistenza di un pass regolarmente assegnato ad una donna invalida che da anni collabora con la società calcistica. I giocatori in possesso dei pass sarebbero Morleo, Portanova, Mudingayi, Esposito, Moras e il capitano Marco Di Vaio, ma per ora nessuno risulta indagato, come ha fatto sapere il Procuratore aggiunto Valter Giovannini.

DAL CLUB ROSSOBLU - Pronta è arrivata la risposta del Bologna, attraverso un comunicato, in cui ha spiegato “I giocatori in questione abitano in centro e sono in possesso di un regolare pass auto per residenti o domiciliati. In più le targhe delle loro auto sono associate anche a quelle di un permesso per disabili in possesso di una donna portatrice di handicap che lavora in un’agenzia immobiliare e che è una collaboratrice del Bologna Calcio. Le targhe dei nostri tesserati sono incluse nel suo permesso perché gli stessi calciatori accompagnano spesso questa signora per svolgere commissioni anche per conto dei calciatori stessi”.
 

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