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Cronaca

Passante, gli ambientalisti: "Fa male alla salute, la politica non si nasconda dietro due alberelli"

Assemblea a breve epr decidere il da farsi, nel frattempo Legambiente e Bologna for climate justice

Partenza anticipata per il Passante, e così il fronte ambientalista a breve sarà richiamato a correggere il tiro. Anche a questo servirà l'incontro di inizio dicembre tra le varie realtà del composito fronte anti-Passante, che però da subito rimangono convinti di una cosa: questo Passante non s'ha da fare.

Bologna For Climate Justice ha convocato infatti un'assemblea per l'1 dicembre al centro Costa di via Azzo Gardino. "Invece di nascondersi dietro a qualche alberello, chi governa dovrebbe spiegare ai bolognesi perché, a prescindere dai cantieri, non vuole conoscere l'impatto del Passante di Mezzo sulla salute delle e dei cittadini attraverso una valutazione di impatto sanitario", affermano gli attivisti.

"Perché i bolognesi non possono sapere quali sono le conseguenze del vivere nella città che rappresenta un nodo nazionale del traffico su gomma?". "Se il Passante di mezzo sarà allargato -afferma ancora Bologna For Climate Justice- la realizzazione di una rete tranviaria, la diffusione delle piste ciclabili, l'acquisto di mezzi pubblici elettrici, l'abbassamento dei limiti di velocità, e le altre politiche cittadine rappresenterebbero solo cure palliative. Come dimostrano altre esperienze europee, tram, bus, pedonalizzazioni, percorsi ciclabili e bassi limiti di velocità possono essere parte di un percorso di transizione ecologica soltanto se sanno rimuovere dalla città altre infrastrutture di trasporto".

Rilanciano anche i circoli locali di Legambiente: "Non abbandoneremo il campo- avvertono- ma al contrario faremo ancora sentire la nostra voce di fronte ai baldanzosi annunci della prossima apertura dei cantieri del Passante". "Non ci sorprende del tutto -affermano i circoli- che il governo abbia deciso di perseverare lungo la irresponsabile linea che diversi esecutivi e tutti i livelli amministrativi locali hanno tracciato in questi ultimi sei anni, scegliendo la soluzione dell'allargamento dei 13 km dell'asse tangenziale-autostrada, che abilita per di più ulteriori opere quali il potenziamento delle corsie dell'A13, dell'A14 e di diverse arterie stradali della città metropolitana".

"Largo quindi- prosegue Legambiente- all'asfalto, alle auto, ai Tir che sfrecciano ed inquinano, senza neppure considerare le legittime e reiterate richieste di cittadini ed associazioni bolognesi di monitorare in continuità la qualità dell'aria lungo l'infrastruttura e di effettuare un'indagine epidemiologica sulla salute della popolazione più esposta al traffico".

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