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Cronaca

Passante autostradale Bologna, interviene la commissione europea: chiesti chiarimenti al Governo

Prima i distinguo dei sindaci, poi gli agricoltori hanno alzato le barricate contro "un'opera che devasta le campagne bolognesi". E ora arriva anche un nuovo intervento della Commissione europea. Europaviva torna ad affondare

Nei giorni scorsi sono arrivati prima i distinguo dei sindaci (il Passante si fa se si inseriscono alcuni paletti "non negoziabili"), poi gli agricoltori hanno alzato le barricate contro "un'opera che devasta le campagne bolognesi". E ora arriva anche un nuovo intervento della Commissione europea. Infatti, ''ufficio Legale della Direzione generale per il Mercato interno della Commissione Europea, ha comunicato al Governo italiano di aver ricevuto una serie di segnalazioni che denunciano la "incompatibilità dell'accordo sulla realizzazione del Passante autostradale a Nord di Bologna del 29 luglio 2014 con le regole europee sugli appalti pubblici e le concessioni". L'ufficio Legale ha poi "contattato le autorità italiane al fine di chiedere chiarimenti sull'accordo in questione". A renderlo noto è l'associazione ambientalista Europaviva21 specificando in una nota che la comunicazione dagli Uffici della Commissione è arrivata ai vari presentatori delle segnalazioni ed è' relativa all'ennesimo accordo sull'opera fra Governo, Regione, Provincia, Comune di Bologna e Autostrade. L'atto degli uffici della Commissione Europea "fa parte della normale procedura adottata in questi casi, prima di dare avvio all''apertura di una procedura di infrazione rispetto alle regole sul mercato interno dell''Unione", ricorda Europaviva21. La commissione ha infatti concordato con una serie di paesi europei un percorso che riserva ai Governi nazionali 10 settimane di tempo per una risposta e altre 10 per la propria valutazione. Ora, dicono dunque gli ambientalisti, si vedrà' "se anche in questo caso la Commissione riterrà di mantenere il parere che già espresse nel 2003 e ancora nel 2009 in seguito ad atti analoghi assunti dal Governo con Regione, Provincia e Comuni"; pareri che non andavano incontro a un via libera del Passante.

"Siamo di fronte ad una storia infinita messa in atto da circa 20 anni dai promotori del Passante nord, ancora in campo su vicende di questi giorni, per sostenere speculazioni immobiliari e lucrare profitti dalle grandi opere", puntualizza Luigi Rambelli, portavoce di Europaviva21 (ex presidente Regionale di Legambiente) ricordando che "nel novembre 2003 si sfioro'' anche la procedura di infrazione". Infatti, in risposta all'allora presidente di Legambiente Ermete Realacci (esponente Pd oggi presidente della Commissione Ambiente della Camera), gli uffici del Commissario Bolkenstein comunicarono, ricostruiscono gli ambientalisti, di aver richiesto "alle autorità italiane informazioni sulle modalità attraverso le quali l'Anas intende affidare tale opera ed in particolare, sull'accordo concluso nell'agosto 2002 tra il ministero delle Infrastrutture e gli enti locali interessati, che ipotizzava l'affidamento diretto dell'intervento a Autostrade".
Si comunicava inoltre che "le autorità italiane" avevano dichiarato che non intendevano "procedere all'affidamento diretto della realizzazione dell'opera in questione al Autostrade, inizialmente ipotizzato nel suddetto accordo di carattere politico", e chiarito che quell'accordo non era "da considerarsi più attuale". I servizi della Commissione ritennero allora che "in presenza di una conferma ufficiale di tale posizione", la procedura potesse "concludersi per l'insussistenza di violazioni della normativa comunitaria in materia di appalti pubblici". Ma, ammonisce Europaviva21, fin da allora gli uffici di Bruxelles ritennero di avvertire che rimaneva "impregiudicata la valutazione delle procedure... in concreto adottate per pervenire all''affidamento in questione".

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