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Cronaca San Donato / Via Carlo Goldoni

Passante e lettere espropri: "Poca chiarezza. Preoccupati per il futuro"

Le testimonianze dei residenti del quartiere San Donnino, tra le zone che subirà maggiori ripercussioni a seguito della messa inc antiere dell'opera

Espropri, comunicazioni errate, uffici chiusi, pessima qualità dell’aria e svalutazione delle proprietà: questi le principali problematiche segnalate daii residenti del quartiere San Donnino, uno tra i rioni più colpiti dal Passante di mezzo che tanto sta facendo discutere negli ultimi mesi. Per gli abitanti del quartiere, che già da tempo si sono riuniti in diversi comitati, questo è il momento di agire: dal 25 maggio scorso, e per i prossimi venti giorni, il Comune li accoglierà per discutere e fare luce sugli aspetti tecnici più spinosi. Nei venti giorni successivi i cittadini potranno presentare le loro osservazioni, dopodiché la fase di dialogo tra Autostrade, Comune e cittadini è da considerarsi conclusa, almeno stando a quanto riportato sulle raccomandate arrivate ai residenti. 

San Donnino e le lettere sugli espropri

Per ora i condomini del quartiere San Donnino colpiti da esproprio sono due. Uno di questi si trova in via Goldoni: “Il nostro è un condominio formato da due numeri civici – racconta la signora Gabriella, una delle abitanti dello stabile – e dalle lettere che abbiamo ricevuto non si capiva davvero nulla. Erano raccomandate in cui era scritto di recarsi in Comune per avere più dettagli: lì avremo trovato un referente che ci avrebbe dato tutti i chiarimenti di cui avevamo bisogno ”. Le lettere dicono che dal giorno 25 maggio e per i venti giorni successivi ci sarebbe stata la possibilità di recarsi in Comune per tutti i chiarimenti del caso e, nei successivi venti giorni, sarebbe stato possibile far recapitare in forma scritta “eventuali osservazioni”. Le comunicazioni, però, non sono arrivate in contemporanea: “Non hanno seguito nessun ordine nel dare le comunicazioni. Poi, una delle inquiline del nostro stabile ha ricevuto la lettera solamente il 27 maggio” continua la signora Gabriella, e cioè due giorni dopo l’inizio del periodo in cui ci si poteva recare al Comune. L’inquilina in questione, inoltre, ha più di novant’anni. 

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San Donnino ed espori Passante, c'è preoccupazione per il futuro

Non è soltanto la questione espropri ad agitare le tranquille acque del quartiere San Donnino. Tra i residenti, infatti, serpeggia preoccupazione anche per i cambiamenti che il rione subirà. “Nelle lettere c’è scritto che si può rivolgere al Comune ‘chiunque ne abbia interesse’, non solo quindi i proprietari interessati dagli espropri” spiega Gabriella mostrando la raccomandata firmata da Autostrade Spa. “Altri residenti del quartiere si stanno infatti organizzando perché preoccupati del caos che deriverà dai lavori. Trovo però che sia un modo un po’ ambiguo di fare informazione: se è rivolto a tutti, perché le lettere sono arrivate solamente ai proprietari di casa interessati dagli espropri?”. In effetti, chiedendo ad altri residenti del quartiere, non c’è grande consapevolezza su questa possibilità. Ciò che è certo, però, è che il quartiere San Donnino sarà uno dei più colpiti dai cantieri: “Anzi – continua Gabriella – il più colpito di tutti. Oltre alla tangenziale, di fronte all’Hotel Savoia, nascerà il più grande dei cantieri necessari per i lavori sul Passante”. 

Espropri, osservazioni e partecipazione cittadina: "Comunicazione poco chiara"

La questione però non si esaurisce qui. Nella raccomandata arrivata a Gabriella e agli altri condomini c’è scritto che le comunicazioni che saranno recapitate al Comune dovranno giungere in forma scritta tramite PEC, oppure tramite raccomandata con ricevuta di ritorno: “Un normale cittadino quali osservazioni può fare? Se non è un geometra e non è un ingegnere brancola nel buio. Poi dice ‘a mezzo PEC’: ma qual è la legge che mi obbliga ad avere un indirizzo PEC? Altrimenti si può utilizzare la raccomandata con ricevuta di ritorno. Allora: una lettera di questo tipo costa di base 6,50 €. Se ti dilunghi nelle osservazioni e superi il peso stabilito, in un attimo sfori i 10 €. Un cittadino che vuole esercitare un suo diritto, oltre a non essere messo nelle condizioni ideali, è anche obbligato a spendere questi soldi? Sarebbe stato corretto inserire la tassa a carico del destinatario. Qui ci sono persone che vivono con la pensione minima di 570 € al mese, come possono pagare 10 € per una raccomandata?”. 

Passante di mezzo, l’esproprio nello stabile di via Goldoni

Tornando allo stabile di via Goldoni, la signora Gabriella racconta l’incontro avuto con  il referente del Comune indicato sulla lettera di Autostrade: “Dalle lettere che abbiamo ricevuto non si capiva nulla di cosa sarebbe stato espropriato, così insieme all’amministratore di condominio e ad un altro condomino abbiamo fissato un incontro per il 30 maggio. Per quanto riguarda il nostro stabile verrà espropriata una porzione del cortile condominiale, circa 30 mq. Si tratta di un esproprio temporaneo per la servitù elettrica, visto che all’interno del nostro cortile c’è una cabina dell’Enel di media potenza che verrà ulteriormente potenziata e messa al servizio della zona interessata dai lavori. Il problema è che non hanno saputo quantificare né il tempo né quale spazio ci sarà effettivamente espropriato. Noi nel cortile parcheggiamo le auto: suppongo che sia questa l’area interessata, ma al momento risposte non ne abbiamo. La stessa cosa è successa allo stabile accanto al nostro, solo che loro la comunicazione l’hanno ricevuta più di un anno fa”.

Inoltre, non c’è traccia di risposte a proposito delle cifre che il Comune dovrebbe versare per compensare gli espropri: “Finora non abbiamo ricevuto nessuna comunicazione sulle cifre. Inoltre, come condominio, paghiamo le tasse sul passo carrabile del cancello che dà sul cortile interno al palazzo: mi aspetto che quelle tasse vengano decurtate per tutto il periodo di tempo che sarà eventualmente bloccato”. Le domande sono ancora molte da parte della signora Gabriella così come dei diversi comitati che si sono occupati della questione Passante di mezzo. Le risposte per ora latitano, ma “la speranza è che arrivino presto. Di più non possiamo fare”.

Cabina elettrica dello stabile in via Goldoni-2

Bologna presenta il Passante Green: “Meno CO2 e più verde” | VIDEO 

Bologna, “mica Los Angeles”

Le rimostranze sulla poca chiarezza nelle comunicazioni e sulla poca apertura ai pareri dei residenti da parte di Autostrade, così come quelle sul futuro del quartiere, sono condivise anche da un altro residente del quartiere San Donnino che preferisce rimanere anonimo: “Sulla qualità del progetto si è detto e scritto già lungamente. Chiamarlo ‘green’ mi sembra un’offesa all’intelligenza. Il coinvolgimento dei residenti, poi, non è stato un vero coinvolgimento: c’è stato un incontro pubblico con Autostrade in cui ci è stato presentato il progetto già fatto e finito. Potevamo colore dei pannelli, magari rossi invece che verdi, cose così insomma. L’opera – o eventuali soluzioni alternative – non è mai stata messa in discussione. Se provavamo a proporre delle migliorie ci sentivamo rispondere ‘non si può fare’, o ‘costa troppo’. Insomma: o così, o così”. Il residente racconta poi le sensazioni che in questo momento pervadono il quartiere: “Il Paradosso di Braess dimostra che ogni strada è destinata a riempirsi. Va cambiata la mentalità: vanno messe in atto soluzioni diverse per non aumentare le automobili ma toglierle, soprattutto per quanto riguarda la qualità dell’aria. Non bastano qualche pannello o qualche albero. Guarda caso le centraline per il monitoraggio dell’aria, nonostante siano anni che sono state prescritte e richieste dalla cittadinanza, non sono state mai installate. Qualche anno fa studi sanitari avevano dimostrato che le morti per cause cardiovascolari o legate ai tumori sono più alte, in percentuale, nelle zone vicine alla tangenziale. Nessuno se ne è mai occupato. Siamo una cittadina di quattrocentomila abitanti, non siamo mica Los Angeles: come si può pensare di far passare qui il traffico su gomma di mezza Europa? Questo è un progetto nato vecchio, anzi: è un progetto nato morto”.

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