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Cronaca

Passante Nord, sindaci al tavolo con Autostrade: 'Se ascoltati, via al referendum'

"Parte la fase di definizione del progetto preliminare, che purtroppo non ha coinvolto i nostri comuni e che quindi non ci vede favorevoli". Lo scrivono in una nota i sindaci

“Dal 2003 le comunità che amministriamo sono state coinvolte nel progetto di sviluppo dell’area vasta bolognese con l’inserimento del Passante Nord come opera strategica. Da allora ad oggi sono passati diversi anni e ora ci viene richiesto di proseguire questo percorso, avviando un confronto con Autostrade soggetto finanziatore dell’intervento". Lo scrivono in una nota dal titolo "Il nostro pensiero sul Passante Nord" i sindaci dei comuni coinvolti Claudia Muzic, Sindaco di Argelato, Irene Priolo Sindaco di Calderara di Reno, Belinda Gottardi Sindaco di Castel Maggiore, Stefano Sermenghi Sindaco di Castenaso, Emanuele Bassi Sindaco di Sala Bolognese, Stefano Fiorini Sindaco di Zola Predosa.

"Parte adesso la fase di definizione del progetto preliminare, dopo la sottoscrizione dell’accordo di luglio, che purtroppo non ha coinvolto i nostri comuni e che quindi non ci vede favorevoli. Ora con responsabilità dobbiamo guardare a questa infrastruttura, che a nostro avviso potrà essere realizzata solo qualora diventasse un valore per la città metropolitana, quindi volta a risolvere i problemi del sistema complessivo della mobilità e del territorio".

Per i sindaci si tratta quindi di garantire i comuni "rispetto al sacrificio che sono chiamati a fare e i sindaci, proprio per questo, stanno ponendo alcune condizioni non negoziabili: la tutela della salute pubblica con idonei interventi di mitigazione e opere complementari e di adduzione che rendano il passante nord un intervento davvero utile", il progetto preliminare servirà a capire "se tutto quello che stiamo chiedendo sarà considerato, diversamente non potrà esserci il nostro sostegno. Qualora le condizioni che abbiamo evidenziato dovessero essere accolte, ci faremo comunque promotori di forme di consultazione con i cittadini". Su un’opera strategica come questa, le comunità devono essere chiamate ad esprimersi. La partecipazione, in un momento molto delicato come quello che stiamo vivendo è fondamentale. Solo rendendo protagoniste le comunità, le si renderà consapevoli e responsabili. Noi sindaci non mancheremo di sostenere il nostro punto di vista, che matureremo anche alla luce delle garanzie che riceveremo in stretto coordinamento con la regione in cui abbiamo piena fiducia e che siamo certi sosterrà le ragioni dei nostri territori.”

PASSANTE NORD. L'opera che aggirerà il capoluogo, permettendo così trasformare l'attuale asse A1-A14, che corre parallelo alla tangenziale, in una 'supertangenziale' a otto corsie. Il nuovo tracciato, 32,7 chilometri (8,5 in più dell'attuale), opera dal valore di 1,3 miliardi, si innesterà a Zola Predosa e finirà oltre San Lazzaro di Savena, attraversando otto comuni. L'obiettivo è decongestionare il traffico e scacciare lo smog: ogni giorno dal nodo bolognese passano circa 71 mila veicoli, metà dei quali solo di transito. Ma la via per l'approvazione non è in discesa. Intanto perché il progetto presentato - per un'opera di cui si parla ormai da dieci anni con un comitato che da altrettanti anni si oppone - è un passante 'bis', per qualcuno un 'passantino'. Il primo progetto, archiviato probabilmente perché troppo costoso, era lungo 41 chilometri ed era stato concordato coi sindaci. Che oggi, invece, pongono questioni e chiedono alcune condizioni: intanto che la nuova autostrada non passi dai centri abitati. Poi la vorrebbero a tre corsie per senso di marcia, mentre nello studio sono due. Da decidere pure le modalità dell'allargamento della tangenziale e i pedaggi, con l'ipotesi di sconti per i bolognesi.

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