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Venerdì, 2 Giugno 2023
Cronaca

Passante Nord bocciato, piovono le polemiche: "Bluff e mera manovra politica Pd"

Dopo il retrofront sul progetto, dal M5S alla Lega, le opposizioni accusano i dem di aver agito a caccia di voti elettorali. Duri anche Confindustria e Uil Dopo la decisione. Si mette in dubbio anche il fatto che l'opera sia davvero archiviata, i No passante: 'Esce dalla porta, per rientrare dalla finestra'

I sindaci hanno bocciato il Passante Nord, e ieri il primo cittadino di Bologna, Virginio Merola, ha annunciato che con i soldi destinati al progetto naufragato, si pensa di ampliare la tengenziale e rimettere in campo i tram.

Il retrofront sull'infrastruttura ha sollevato non poche polemiche. Durissima la reazione di Confindustria Emilia-Romagna. Una decisione, contesta il presidente Maurizio Marchesini, presa nel corso di "incontro circoscritto ai soli sindaci antagonisti, con esclusione degli altri sindaci dell'area metropolitana". Il ruolo stesso della metropoli, constata Marchesini, "viene così mortificato e ridotto ad una mera presa d'atto di decisioni dettate da logiche politiche e di consenso elettorale". Non solo: viene anche meno "una valutazione obiettiva dell'interesse generale di tutto un territorio e del suo sistema economico che ha le caratteristiche e l'ambizione di essere un'area metropolitana di livello europeo", sentenzia il leader confindustriale, che accusa la politica di aver sacrificato a logiche elettorali un progetto di interesse nazionale. "Emerge una carenza di visione di medio-lungo termine e di capacità di creare vere condizioni per l'attrattività, gli investimenti e lo sviluppo, che rappresentano invece i principali obiettivi di questa legislatura", è il pesante verdetto di Marchesini, che ora investe l'assessore regionale ai Trasporti, Raffaele Donini, della responsabilità di una definitiva istruttoria sul progetto del Passante. "Diventa fondamentale l'azione dell'assessore, che ha dedicato in questi mesi grande impegno a questo tema, di un'ulteriore evidenziazione e verifica con Autostrade delle criticità del tracciato e delle opere compensative e di mitigazione ritenute necessarie, nonchè di una compiuta valutazione tecnica, economica e finanziaria dell'eventuale alternativa", è la consegna di Confindustria, scettica sull'efficacia della proposta di allargamento della tangenziale, rilanciata dal sindaco di Bologna.

ATTACCHI AL PD: PASSANTE MERCE DI SCAMBIO PER VOTI. Per il M5S la paura è che il voltafaccia del Pd sia invece solo un bluff  - dicono i grillini Silvia Piccinini e Massimo Bugani, rispettivamente consigliera regionale e consigliera comunale -  ipotizzando una "manovra politica per limitare i danni in vista delle amministrative”.  “In questa discussione, che va raggiungendo ormai vette surreali, si dovrebbe rimettere la questione nei suoi termini corretti ovvero come risolvere i problemi trasportistici, possibilmente governandoli ed orientandoli, con il minore impatto ambientale – spiegano i due esponenti del M5S - A quanto pare abbiamo soldi da buttare in Regione per far elaborare ad Autostrade un progetto preliminare che tutti sapevano che, oltre all’impatto ambientale, non sarebbe stato risolutivo. Adesso scopriamo che i sindaci preferiscono ripiegare sull’allargamento alla terza corsia della tangenziale per salvarsi la faccia con i territori, non chiudendo però di fatto le porte al Passante. Siamo solo di fronte a una boutade pre elettorale. E’ ora che la finiscano di prendere in giro i cittadini, accantonino definitivamente l’idea del Passante e si proceda con il potenziamento della SFM, completamento opere stradali secondarie che sono ferme da decenni e si investa sulle cosiddette autostrade digitali”. “A Donini invece, interessa solo costruire a qualunque costo, insomma sembra l’assessore al cemento più che quello ai trasporti. Quanto al sindaco Merola, vorremo ricordargli che non si può governare, in un settore in cui la programmazione è fondamentale, a colpi di spot. Dovrebbe aver visto che fine hanno fatto le proposte dei suoi predecessori a partire dal CIVIS” concludono Silvia Piccinini e Massimo Bugani.  

Sulla stessa lunghezza d'onda Uil Emilia Romagna e Bologna. "Contrordine compagni, il Passante Nord non si fa più. Avanti tutta con la terza corsia della tangenziale. Oramai sul Passante Nord, siamo al caos primigenio. Peccato che la causa di questa confusione primordiale sia tutta da ricercare dentro al Pd, un partito in balia di spifferi e correnti. Pd che sta rubricando quest’opera infrastrutturale a merce di scambio elettorale". Così l'affondo di Uil Emilia Romagna e Bologna, che accusa: "Il Passante Nord è il sigillo di un patto di ferro tra un gruppo di sindaci della Città Metropolitana a cui si è aggregato in corsa il sindaco di Bologna, alla caccia di un rafforzamento in vista della prossima tornata elettorale.  Ed è anche l’agnello sacrificale di uno scontro, senza precedenti, tra la Regione e la stessa Città Metropolitana". Come Uil - dice il segretario generale Giuliano Zignani - "non ci siamo schierati pro o contro il Passante Nord, ma abbiamo sempre chiesto alla politica di fare il suo mestiere: decidere, pensando al domani. Che oggi, dopo l’ennesima piroetta, appare ancora più cupo".

OPERA INUTILE. "Davanti alla continua pantomima che giorno dopo giorno si trascinano ormai da decenni,  ecco che l’attenzione di alcuni torna a posarsi su quell’opera inutile, faraonica ed esageratamente costosa che è il Passante Nord”. Anche la Lega Nord sferra l'attacco.  Daniele Marchetti, consigliere regionale del Carroccio, rimarca il punto di vista leghista, da sempre avverso all'opera: "Non produrrà nessun vantaggio se non quello alle casse delle aziende che andranno a realizzarla" - puntualizza Marchetti, rigirando il dito nella piaga: "Al di là dello scontro politico e della diversità di vedute è indubbio che con questo continuo tira e molla da oltre dieci anni i cittadini bolognesi continuano a fare i conti con una viabilità che non funziona".  

GALLI-GHINI: OPERE ALTERNATIVE SI RIVELERANNO FLOP. Gelido difronte allo stop del Passante anche il Comitato contrario all'opera. "Tutto rimane come prima" e per i sindaci si registra "una debacle totale, altro che impennata d'orgoglio".  I due portavoce Gianni Galli e Severino Ghini sono convinti che le soluzioni alternative prospettate dai sindaci si riveleranno un flop e il Passante, a quel punto, tornerà in scena come soluzione non più evitabile. Ora si propone un "allargamento a tre corsie della parte più congestionata della tangenziale- recita una nota del Comitato- e, se questo si dimostrasse sufficiente a fluidificare il nodo di traffico bolognese", i sindaci "ipotizzano che il Passante potrebbe essere rimesso in discussione ignorando tutti gli accordi precedenti, comprese le integrazioni sottoscritte qualche giorno fa". Cos, "apparentemente", i "bistratti, ignorati e scavalcati" sindaci "si sono presi una rivincita. In realtà, sottoscrivendo "tutti tranne uno" ( Stefano Sermenghi) la "nuova trovata per far uscire dalle secche un Passante ancor più incagliato dopo la stroncatura del convegno a Ingegneria di giovedì scorso", scrivono Galli e Ghini, i sindaci "sono stati neutralizzati senza alcuna concessione". L'allargamento "è già previsto dall'attuale tormentato progetto per cercare di compensare l'insufficienza e la pericolosità dei bypass con l'autostrada. Tutto rimane come prima- continua la nota- compresa la soppressione della terza corsia dinamica sull'A14, che provocherà inevitabilmente il ritorno dell'intasamento sulla medesima e di conseguenza il ritorno alla ribalta del Passante come unica soluzione". 

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