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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Passante, associazioni lanciano petizione: "Rilievi smog prima dei cantieri"

L'appello a comune e Arpae da parte di una ventina di associazioni per fermare i cantieri in extremis

Un "monitoraggio continuo della qualità dell’aria per la durata di almeno un anno", una valutazione di impatto ambientale che "stimi l’impatto sanitario ad oggi dell’inquinamento atmosferico causato dal traffico derivante dal sistema tangenziale/autostrada", un documento con il quale la Regione spiega come agire "allo scopo di raggiungere il netto miglioramento della situazione odierna imposto dal quadro programmatorio di cui al Zero Pollution Plan" e infine la richiesta di "non avviare i cantieri del Passante di Bologna senza aver valutato queste analisi che possono essere condotte in tempi relativamente rapidi".

Sono le richieste di una petizione online che una coalizione di associazioni e collettivi riunite sotto la sigla di Rete civica aria pesa volge alle autorità coinvolte nel dare il via libera ai lavori per il Passante autostradale, peraltro in fase avanzata di approvazione e con i cantieri in procinto di partire nei primi mesi del 2023. L'obiettivo -non troppo velato- di Aria pesa è quello di fermare di fatto i cantieri dell'allargamento, adducendo ad argomento l'aumento dell'inquinamento e del conseguente impatto negativo sulla salute umana di residenti e utenti.

"La nuova carreggiata? Più grande di piazza Maggiore"

Con una carreggiata che diventerebbe "più larga di Piazza Maggiore" -si legge nel documento da sottoscrivere- il progetto di allargare l'autostrada e la tangenziale "che scorre in mezzo alla città rappresenta per definizione un incentivo all’uso dell’auto privata, in evidente contraddizione con gli obiettivi di riduzione prescritti invece dal Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS), perché l’automobile continuerà a essere promossa come mezzo di spostamento più conveniente".

Inoltre, come dimostrato invece da decenni di studi ed esperienze, "l’aumento di traffico prodotto dall’allargamento delle strade annullerà in breve tempo gli effetti iniziali di fluidificazione. Più traffico comporterà però anche più inquinamento e di conseguenza un aumento delle patologie e delle morti premature connesse alla qualità dell’aria, con danni importanti al tessuto sociale ed economico della città". Per questo "la strada più inquinante del Comune di Bologna deve essere oggetto di un monitoraggio continuo dei livelli di inquinamento con centraline fisse installate lungo il tracciato e inserite nel sistema di rilevamento di Arpae. Deve inoltre essere condotta una Valutazione di Impatto Ambientale e Sanitario per caratterizzare lo stato di salute della popolazione residente".

i promotori della raccolta firme si dicono infine "molto preoccupati per la salute nostra e soprattutto di quella delle fasce più deboli della popolazione come bambini e anziani, noi cittadini del Comune e dell’Area metropolitana di Bologna firmatari di questa petizione".

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