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Cronaca

Passante, Forza Italia rilancia quello Sud: "Più efficace e costa meno"

Il partito di Berlusconi sotto le due torri riporta al centro il progetto del passante sud

Con le elezioni comunali che si avvicinano, a Bologna è tornato prepotentemente d'attualità il tema della mobilità. E in quest'ottica Forza Italia rilancia, con la prima di una serie di conferenze stampa sui temi che saranno oggetto della campagna elettorale, la proposta del Passante Sud per provare a stoppare il Passante di mezzo e trovare, quindi, una soluzione alternativa ai problemi del nodo autostradale bolognese.

Secondo l'ingegner Giovanni Crocioni, componente del coordinamento provinciale, non ci sono dubbi: anche se "potrebbe rispondere alle esigenze per cui è stato pensato, date le sue dimensioni", il Passante di mezzo non solo "sarebbe un'infrastruttura terribile e impattante", ma comunque "non terrebbe conto del fatto che, dei 210.000 veicoli che ogni giorno attraversano il nodo bolognese, stando ai dati pre-pandemia, 120.000 sono legati alla mobilità locale". Per Crocioni, infatti, "tutti i progetti che si sono susseguiti finora hanno tenuto conto solo della mobilità autostradale, ignorando quella locale".

Meglio sarebbe, sostiene, puntare sul Passante Sud e sulla banalizzazione della tangenziale. Questo perché, dettaglia, questo progetto -che "prevede un Passante autostradale di 12 chilometri, con due corsie per senso di marcia e corsia di emergenza, fra il casello di Sasso Nord e il quello di San Lazzaro, di cui 11 chilometri in galleria naturale profonda sotto la collina e uno di viadotto sul Reno- non solo sarebbe "meno impattante e non inciderebbe sulla mobilità urbana e metropolitana", ma potrebbe anche "essere realizzato in due anni", un lasso di tempo inferiore a quello che richiederebbe la realizzazione del Passante di mezzo (che "paralizzerebbe la città per cinque anni"), e "costerebbe anche meno, circa 1,2 miliardi di euro contro 1,6".

Non manca, sul punto, una stoccata all'aspirante candidato sindaco di centrosinistra, Matteo Lepore, che secondo Crocioni "pensa di mitigare i problemi che saranno causati dal Passante di mezzo con delle toppe ecologiche furbesche come le ricariche elettriche lungo l'autostrada o dei pezzi di verde".

Tra l'altro, osserva la consigliera regionale forzista Valentina Castaldini, questo potrebbe essere il momento buono per ripensare il progetto relativo al nodo bolognese, visto che "grazie ai soldi del Piano nazionale di ripresa e resilienza si può prendere in considerazione la soluzione migliore", a differenza, sostiene, di ciò che fa il centrosinistra, che "non pensa a ciò che è meglio per la città, ma solo a cosa è meglio per un sistema che governa Bologna da 50 anni".

Discorso simile per quanto riguarda il progetto del tram, che comunque "sarà oggetto di un'iniziativa specifica in futuro": per ora, Crocioni si limita ad elencare una serie di criticità relative a questa soluzione, il cui "unico scopo sembra quello di scoraggiare la mobilità privata". Come per il Passante, secondo l'ingegnere il progetto del tram "è molto impattante, di scarso rendimento rispetto ai costi, e porta con sé il grave problema legato alla durata e all'impatto dei cantieri, almeno per quanto riguarda la linea rossa, che è l'unica per la quale disponiamo già di alcuni dati". Insomma, concludono Castaldini e Crocioni, "noi combatteremo fino all'ultimo giorno utile per una soluzione migliore" ai problemi della viabilità bolognese. (Dire)

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