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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Salute, cure a pazienti stranieri: anche per il 2017 fondi per 1,5 milioni

1653 pazienti, e soprattutto bambini, con malattie che nel loro paese non possono essere curate, dal 2001 trovano assistenza in Emilia-Romagna

Pazienti, e soprattutto bambini, con malattie "importanti" e che nel paese dove vivono non possono essere curati. Provengono da paesi extra Ue e trovano assistenza in Emilia-Romagna, grazie ad un fondo (rinnovato anche per il 2017) di 1,5 milion,i a disposizione per curare tumori e altre gravi malattie.

"Sono interventi di cooperazione sanitaria a carattere umanitario, che ci rendono orgogliosi- è il commento dell'assessore regionale alla Sanitaà Sergio Venturi-. Mettiamo a disposizione le eccellenze, l'esperienza e la competenza del nostro servizio sanitario regionale per persone, perlopiù bambini, che nascono, vivono e crescono in realtà complesse e difficili, dove nulla è scontato. La salute è un diritto universale, e noi cerchiamo di fare la nostra parte".

Dal 2001 l'Emilia-Romagna realizza questi programmi internazionali: nell'arco di 15 anni, come spiega una nota, sono stati curati 1.653 pazienti. In particolare lo scorso anno le persone straniere prese in carico da ospedali e strutture del servizio sanitario regionale sono state 105, in gran parte minori di 14 anni (74 casi). L'organizzazione del soggiorno dei minori assistiti e del loro familiare (o dell'accompagnatore), e il rientro nei paesi di origine è garantita da onlus attive sul territorio. Gli interventi hanno riguardato prevalentemente patologie importanti in vari ambiti: nefrologia, patologie tumorali, cardiopatia, ematologia oncologica, ortopedia, chirurgia pediatrica, oculistica e otorinolaringoiatria. Questi i Paesi di provenienza dei pazienti: Albania (con 22 casi), Bosnia-Erzegovina (22 casi), Kosovo (13 casi), Zimbabwe (11 casi), Moldavia (6 casi), Serbia (4 casi), Eritrea (3 casi), Marocco (3 casi), Etiopia (2 casi), Senegal (2 casi), Ucraina (1 caso), Mozambico (1 caso), Somalia (1 caso). Quattordici pazienti erano del popolo Saharawi. (dire) 

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