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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Pediatria: Sant'Orsola all'avanguardia, ora robot per gestire le urgenze

Capaci di simulare tutte le reazioni patologiche di un bambino, sono stati progettati dal Policlinico dove ieri è stato inaugurato un centro di simulazione che ha lo scopo di insegnare ad affrontare le emergenze pediatriche

Dei manichini-robot capaci di simulare tutte le reazioni patologiche di un bambino, dalla crisi respiratoria fino all'arresto cardiaco, passando per gli attacchi allergici: li ha progettati il Policlinico Sant'Orsola di Bologna, che ha ieri inaugurato un centro di simulazione che ha lo scopo di insegnare ad affrontare le emergenze pediatriche. Grazie a questi speciali manichini, che rispondono alle terapie somministrate, studenti e medici potranno imparare ''sul campo'' come affrontare le emergenze che possono capitare in un pronto soccorso pediatrico.

La struttura è una delle prime di questo tipo in Italia ed è stata donata al Policlinico da due realtà che operano nel volontariato, le associazioni Pollicino e "Annarosa Andreoli", che ha sostenuto gran parte delle spese per l'acquisto dei manichini. A volere fortemente la creazione di questo centro di simulazione e'' stato Filippo Bernardi, direttore dell'Unità operativa di Pediatria d'urgenza del Policlinico.

Oltre a formare il personale del Policlinico, l'ambizione è quella di farne un punto di riferimento regionale, dove possano venire a formarsi anche operatori da altre realtà ospedaliere o dalle Scuole di medicina. La simulazione si svolge in una stanza apposita, dove ci sono un letto ospedaliero e tutte le attrezzature mediche del caso, come se ci si trovasse in pronto soccorso. Il manichino, proprio come un bimbo vero, reagisce alle manovre sanitarie e alle terapie che gli vengono applicate come succederebbe nella realtà, quindi se le ''mosse'' dei medici sono giuste il bimbo ne trae giovamento, altrimenti la situazione peggiora

Tutto ciò è possibile grazie alla cabina di regia, che si trova nella stanza attigua e che è ''pilotata'' da altri colleghi, che possono decidere di aggiungere o meno ''stress'' alla situazione di emergenza che i loro colleghi col camice sono chiamati ad affrontare. Possono decidere di far scendere nuovamente i valori del bambino una volta che erano stati riportati alla stabilità, o aggiungere un disturbo ulteriore da gestire. L'importante, nelle situazioni di emergenza, è saper mantenere la ''clinical competence'', spiega il direttore generale del Policlinico, Mario Cavalli, e una simulazione ha anche e soprattutto questo obiettivo, oltre al fatto di insegnare ai componenti dell'equipe a lavorare in sintonia tra loro.
Oltre alla stanza di simulazione e alla cabina di regia, il nuovo centro del Sant'Orsola comprende anche un'aula per le lezioni teoriche, in cui c'è un proiettore che rilancia le immagini della stanza di simulazione. "Questo centro è fondamentale per imparare le tecniche degli interventi d'urgenza, in cui è necessario un grande controllo. Il nostro pronto soccorso pediatrico conta 22.000 accessi all'anno e gli interventi più gravi, i ''codici rossi'', per fortuna sono pochi, saranno l'1-2%", dice Bernardi, direttore dell'Unità operativa di Pediatria d'urgenza del Policlinico. Proprio perche'' sono pochi, però, è indispensabile mantenersi in allenamento e saper gestire queste situazioni nel modo migliore possibile. Negli Stati Uniti e in Europa le simulazioni si utilizzano da anni, qui in Italia è una metodologia che si sta diffondendo solo di recente". Entusiasta della nuova struttura il direttore Cavalli: "E' uno dei fiori all''occhiello del nostro Policlinico, che oltre a essere un grande ospedale in cui si fa assistenza è anche un importante centro universitario e di formazione".

Un centro di simulazione, prosegue Cavalli, "è fondamentale per imparare le tecniche dell'emergenza ma non solo per quello. Per imparare a lavorare bene insieme e in sintonia ci vuole una continua esercitazione. Io che ho passato 25 anni in pronto soccorso so bene quanto è importante saper gestire le emergenze con questo approccio". Il centro di simulazione, spiega Cavalli, è rivolto a tutti i professionisti, medici e infermieri, che lavorano qui dentro ma anche ai medici in formazione, di questa o di altre strutture. E' uno dei pochi in Italia e speriamo possa essere messo a disposizione di altre aziende che volessero mandare a persone a esercitarsi". Al S.Orsola, a questo scopo, si è già creato un gruppo (in collaborazione con il Meyer) composto da pediatri, rianimatori e infermieri, selezionati tra il personale del Policlinico, per realizzare un team di istruttori. 
(agenzia Dire)

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