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Cronaca

Bella vita e regali a 15enne in cambio di sesso, condannato 49enne

Sarebbe stata abusata in un hotel di Rimini. Si spacciava per imprenditore, ma viveva di espedienti

Un bolognese 49enne, accusato di atti sessuali nei confronti di una ragazzina di 15 anni, è stato condannato a 2 anni e 6 mesi, contro i 9 anni chiesti dal pubblico ministero. All'uomo sono state riconosciute le attenuanti generiche e la non recidiva.

La vicenda, come riferisce Rimini Today, inizia nel 2014 quando la minorenne, amica della figlia del condannato, sarebbe stata irretita con il miraggio di un lavoro e con regali costosi.  In particolare, le avrebbe fatto credere di essere il titolare di un night e di aver bisogno di una barista, proponendole uno stipendio da 1500 euro al mese, oltre a un cellulare aziendale completamente spesato. La ragazzina si era lasciata tentare raggiungendo l'uomo in un hotel di Rimini dove avrebbero trascorso la notte insieme. Secondo la denuncia presentata dalla vittima, avrebbero dormito nello stesso letto e il 49enne l'avrebbe palpeggiata. 

La coppia avrebbe trascorso il week end nella struttura ricettiva e, solo la domenica, la madre era andata a riprendere la figlia e, secondo quanto emerso, aveva anche firmato una sorta di liberatoria nella quale affidava la ragazzina al sedicente imprenditore, che in realtà viveva di espedienti, per farla lavorare in sua attività del bolognese. Pare che la stessa minorenne, dopo quel fine settimana, si considerasse la "fidanzatina" del 48enne tanto che, successivamente interrogata dagli inquirenti, aveva dichiarato: "Pensavo che se fossi stata carina con lui, mi avrebbe fatto dei doni". E, infatti, i regali non erano tardati ad arrivare.

Secondo il racconto della ragazzina l'uomo cercava di baciarla e pretendeva che si vestisse in maniera sexy. Del lavoro promesso, però, nemmeno l'ombra e quando la 15enne si era confidata con un'amica che frequentava anche lei il 48enne, questa l'aveva rassicurata. Dopo poco tempo, però, la minorenne si sarebbe stancata di aspettare e aveva lasciato l'uomo, quale aveva anche minacciato di suicidarsi. Un mese dopo quell'episodio, insieme alla madre, la 15enne si era presentata dai Carabinieri per denunciarlo. Una vicenda intricata anche perchè la mamma della minorenne, ascoltata dagli inquirenti, messa davanti alla responsabilità di aver affidato la figlio a un uomo che l'ha poi costretta a degli atti sessuali, avrebbe dichiarato di aver pensato solo al benessere della figlia sperando che la ragazzina si sistemasse con un lavoro.

La denuncia ha quindi fatto il suo corso e il 48enne, difeso dall'avvocato Cinzia Bonfantini, è stato rinviato a giudizio con l'accusa di aver commesso atti sessuali nei confronti della minorenne. 

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