rotate-mobile
Cronaca

Persone scomparse e cadaveri senza nome: i casi di Bologna e l'appello di Penelope

Penelope è l'associazione che aiuta le famiglie degli scomparsi. Marisa, la mamma di Cristina Golinucci: "Tanti casi irrisolti anche a Bologna. Si smetta di dire che si tratta di allontanamenti volontari". In questi giorni cerchiamo Pietro Clò

Marisa Golinucci è la "super-mamma" di Cristina, una ragazza scomparsa nel 1992 e mai più ritrovata. Da questa immensa tragedia, che ancora oggi non da pace alla famiglia della ragazza, ne è nata una forte determinazione e una missione che ha trovato sfogo nell'attività della Associazione Penelope, che si occupa a livello nazionale prima e regionale poi, di sostenere e aiutare i familiari delle persone scomparse (tutti i casi di Bologna). Marisa è il presidente della sezione Emilia-Romagna e con lei abbiamo parlato dei casi irrisolti di Bologna, dell'importanza dell'immediatezza delle ricerche, dei cadaveri senza nome e del test del DNA (QUI L'INTERVISTA COMPLETA A MARISA GOLINUCCI).

"Sono tantissimi casi irrisolti, tante le famiglie alle quali speriamo di dare delle risposte - spiega la mamma di Cristina Golinucci - In questi giorni a Bologna si cerca Pietro Clò per esempio. Devono smetterla di dire sempre che si tratta di allontanamenti volontari: alcuni adulti (e mi riferisco in particolare a quelli malati di Halzeimer) sono come dei bambini e vanno cercati subito. Per Bologna ricordiamo anche le storie di Fabrizio Andalò, Sandra Sandri e Giovanni Ghinelli. Ma ricordiamo anche che purtroppo in Emilia Romagna ci sono 26 cadaveri senza un nome, parcheggiati nei vari obitori. Chi sono?".

L'APPELLO: IN EMILIA ROMAGNA C'E' BISOGNO DI UN AVVOCATO. L'associazione Penelope naturalmente può contare su avvocati che a titolo gratuito mettono a disposizione delle famiglie degli scomparsi ma pare che Bologna e, in generale, l'Emilia Romagna siano scoperte: "Cerchiamo un avvocato che ci aiuti a titolo gratuito. Possibile che in una regione buona e grande come la nostra non ci sia qualcuno disposto a sostenere la nostra causa? Altrove ne hanno fino a quattro...". Come spiega Marisa Golinucci chiunque può associarsi a Penelope per supportare le varie attività, volte anche a dare visibilità e raccogliere nuovi associati.

PIETRO CLO': SPARITO IL 1°OTTOBRE DA VIA MARZABOTTO. E' Massimo Clò, il figlio dell'uomo sparito nel nulla giovedì 1 ottobre, a spiegare che purtroppo non ci sono aggiornamenti importanti sul caso di suo padre Pietro e che le aree da setacciare siano ormai state tutte battute dalle Forze dell'Ordine, compresi i Vigili del Fuoco: "Dopo le piogge degli scorsi giorni le ricerche sono state fatte anche nel fiume Reno, visto che il movimento delle acque avrebbe potuto far emergere il corpo. Le segnalazioni attendibili di avvistamenti sono due: una donna che dice di averlo incontrato e di avergli dato indicazioni su come raggiungere via Marzabotto (probabilmente il pomeriggio della scomparsa) e quella di una studentessa che dice di averlo visto (sempre il giovedì, ma non con troppa certezza) in zona via Sabotino direzione viali". Le speranze di trovarlo vivo si sono ridotte dopo le conferme che non era fra gli ospiti nè degli ospedali della città nè dei centri di accoglienza, i quali regostrano comunque tutti gli ingressi. Massimo Clò sottolinea l'importanza di far partire le ricerche immediatamente in caso di scomparsa, perchè ogni minuto è prezioso: "La Polizia si è mossa fin da subito con le ricerche: è importantissimo che venga attivato il piano territoriale già dalle prime ore dalla segnalazione di scomparsa. Nelle ultime ore mi hanno detto che si sarebbero stati degli avvistamenti nel Comune di Marzabotto e sto cercando delle conferme".

L'ASSOCIAZIONE PENELOPE. In Italia ci sono oltre 30 mila scomparsi. Un numero impressionante che dà la cifra della gravità del fenomeno. Dunque è importante che se ne parli sempre di più e in maniera diffusa, a partire dalla famiglia, passando per le scuole, le istituzioni e sfruttando la cassa di risonanza dei mass media. Per questo il 9 dicembre del 2002 a Potenza, grazie all’impegno di Gildo Claps, Don Marcello Cozzi e con il contributo di Chi l’ha visto e dei familiari delle persone scomparse nasce Penelope. Oggi sono 15 i comitati territoriali costituiti in Italia, da nord a Sud che operano in sintonia per sostenere chi vive il dramma della scomparsa sulla propria pelle. Penelope mantiene rapporti diretti con l’ufficio del commissario straordinario di Governo per le persone scomparse e con questo lavora in sinergia per proporre eventuali soluzioni e misure in grado di rendere più efficaci gli interventi nel settore delle scomparse e delle ricerche. Il comitato Penelope Emilia Romagna è nato il 5 dicembre 2003 per volontà di Marisa Degli Angeli Golinucci, mamma della scomparsa Cristina. Fortemente legata alla famiglia Claps, Marisa ha fondato insieme a Gildo Penelope Italia e il suo comitato territoriale per l’Emilia Romagna testimoniando come da una grande tragedia può nascere un impegno civile e sociale a vantaggio di tutti.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Persone scomparse e cadaveri senza nome: i casi di Bologna e l'appello di Penelope

BolognaToday è in caricamento