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Cronaca Sasso Marconi

Centro Fauna Monte Adone a rischio chiusura: petizione e appello a Bonaccini

A causa della crisi, rischia di chiudere, non garantendo più quel servizio che finora hanno sempre svolto assieme alle forze dell'ordine. La lettera a Stefano Bonaccini

Nato nel 1989 come unità di soccorso della fauna autoctona dell'Appennino tosco-emiliano il centro di Monte Adone fu voluto da Rudi Berti e a Mirca Negrini che con il loro amore e la loro passione hanno salvato tantissimi animali.

Purtroppo a causa della crisi in tutti i settori, il centro rischia di chiudere definitivamente non garantendo più quel servizio che finora hanno sempre svolto assieme alle forze dell'ordine. Per questo è stata lanciata una petizione sulla piattaforma change.org. Dal 1993 grazie ad un accordo tra la famiglia Berti e i volontari che si occupavano degli animali nacque il Centro Tutela e Ricerca Fauna Esotica e Selvatica- Monte Adone con lo scopo di salvare non solo gli animali nativi dell'Appennino ma anche animali esotici sottratti a condizioni disumane per ridare loro assistenza, cure ed infine il reinserimento nel loro habitat. 

"Mi appello a lei, presidente Bonaccini affinché faccia qualcosa - scrive Alex Merrit - forse magari per lei non conteranno nulla né conterà nulla quello che sto scrivendo, ma queste persone hanno dedicato la loro esistenza assieme ai veterinari che ogni giorno hanno salvato questi poveri animali facendolo non per i soldi ma per ridare a loro la libertà. Se dovesse passare questa petizione, mi piacerebbe (sperando che lo faccia) una campagna di sensibilizzazione delle condizioni della flora e della fauna in questo momento affinché le generazioni di adesso si rendano conto di quanta sofferenza stiamo arrecando a queste povere bestie. Loro sono più umani di noi. Aiutiamoli". 

LA LETTERA AL PRESIDENTE DELLA REGIONE. "Egregio dott. Bonaccini, la contatto per parlarle di un problema molto importante sperando che abbia tempo di sentirlo; a causa della mancanza di fondi il centro di tutela di Monte Adone situato a Brento in provincia di Bologna rischia di chiudere i battenti non garantendo più l'aiuto ai poveri animali in difficoltà. Questo centro è aperto dal 1989 grazie al lavoro instancabile e costante dei volontari e dei veterinari che ogni giorno si occupano di salvare questi animali dalla barbarie dell'uomo dandogli cure, assistenza e la libertà assieme a tutto il loro amore. So che magari queste mie parole verranno inascoltate perché oramai non è più importante quest'argomento ma andrebbe sensibilizzata la questione degli animali in pericolo soprattutto le specie protette come il lupo non solo in Emilia Romagna ma anche in tutta Italia affinché possiamo dare un messaggio forte: Gli animali sono più umani di noi, salviamoli rendendoci così umani e non bestie.
So che non ascolterete queste parole o non guarderete neanche questa petizione, ma facciamo in modo che il grido silenzioso degli animali e di chi si occupa di loro non per soldi ma per amore e rispetto venga ascoltato. Grazie"

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