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Cronaca Zona Universitaria / Via Zamboni

Alma Mater, petizione contro la 'decadenza' degli studenti: 'Accade solo a Bologna'

Raccolta firme da consegnare al Rettore Francesco Ubertini: "Periodo differente da quello di tutti gli altri grandi atenei italiani, la stessa cosa vale per gli studenti a tempo parziale, ovvero gli studenti lavoratori"

Una petizione per chiedere l'abolizione della norma sulla decadenza prevista dall'Università di Bologna che prevede che lo studente decada nel momento in cui non consegue tutti i crediti previsti dal suo piano di studio entro un periodo prestabilito, "periodo differente da quello di tutti gli altri grandi atenei italiani e che non tiene in considerazione né il numero di crediti conseguiti né quelli mancanti; la stessa cosa vale per gli studenti a tempo parziale, ovvero gli studenti lavoratori". 

Diversi studenti hanno lanciato la raccolta firme, sono già 600, da consegnare al Magnifico Rettore dell'Alma Mater Francesco Ubertini sulla piattaforma Change.org poichè "decadere da condizione di studente significa che non è più possibile proseguire la propria carriera universitaria, anche se per concluderla mancano solo pochi esami o addirittura soltanto uno" si legge. 

"Una volta decaduto, lo studente deve sostenere un test di ingresso (per facoltà che prevedono il numero programmato), e se non lo passa è costretto ad attendere un altro anno per poterlo ripetere, dilatando ulteriormente i tempi", regolamento, specificano, presente in queste modalità solo a Bologna. 

Nello specifico, così come previsto dall'Art. 19 del Regolamento Studenti, lo studente immatricolato per la prima volta nell'A.A. 2008/2009 ai corsi previsti dal DM270/04 o ancora regolati dal DM 509/99, decade se non ha conseguito tutti i crediti previsti: per la laurea triennale, entro il termine del quarto anno accademico in qualità di fuori corso; per la laurea magistrale/specialistica a ciclo unico entro il termine del quinto anno accademico in qualità di fuori corso, rispettivamente della durata normale di 5 o 6 anni.

"Riteniamo che questa norma sia ingiusta perché lede il diritto allo studio sancito dagli Artt. 3 - 33 - 34 della Costituzione Italiana e che non risulta conforme a quanto previsto dal Regolamento dei più grandi atenei italiani (ovvero, quelli con più di quarantamila iscritti), scrivono e chiedono che venga modificata, proponendo delle soluzioni alternative ispirate da quelle adottate da altri atenei: che l'ateneo stabilisca dei numeri minimi di crediti da acquisire in tempi determinati, come per esempio nel caso di laurea triennale, 45 crediti entro i tre anni di durata del corso, nel caso di laurea magistrale, 30 crediti entro i due anni della durata del corso, nel caso di laurea magistrale a ciclo unico, 75 crediti entro i cinque anni della durata del corso" per evitare che possano incorrere nella decadenza anche quegli studenti a cui manchino soltanto pochi crediti per completare il percorso di studi. Nella petizione di chiede che che sia data la possibilità allo studente di presentare istanza motivata al Rettore entro un certo numero di giorni (da stabilire) prima della data della decadenza e che che la norma sulla decadenza dopo otto anni accademici consecutivi di inattività (ovvero, se non si sostengono esami o valutazioni finali di profitto) sia estesa anche a chi NON è iscritto a corsi di studio attivati secondo gli ordinamenti precedenti al DM509/99, come hanno decretato diverse sentenze del TAR per diverse università.

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