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Cronaca Zona Universitaria / Via Giuseppe Petroni

Via Petroni, dietrofront dei locali: “Stasera rispettiamo l’orario”

Era stato annunciato per stasera, ma il prolungamento non autorizzato degli orari non avverrà. "Rischiamo di chiudere, non dovevano darci la licenza". Naldi: "Non ci fermeremo"

“Non sarebbe stata una presa di posizione e visto che siamo persone intelligenti aspettiamo ancora anche se abbiamo aspettato già troppo – spiega Giacomo Battello, uno dei due soci del bar Il Caffettino di via Petroni – i giornali ieri hanno scritto qualcosa che io non ho detto e questa sera abbiamo deciso di rispettare l’orario di chiusura imposto, perché non è una rivolta”.

LE ISTITUZIONI. Ieri infatti, gli esercenti di via Petroni obbligati dalla normativa comunale a chiudere entro l’una di notte (invece che alle tre), avevano annunciato l’apertura prolungata non autorizzata per questa sera in segno di “protesta” e il presidente di quartiere Milena Naldi, interrogata da Bologna Today proprio su questa decisione aveva dichiarato: “Sono profondamente delusa da questa azione. Io non mi fermerò perché via Petroni non deve essere la strada del ‘cicchetto’ e stiamo lavorando a un progetto che prevede un’altra tipologia di commercio. Il 25 gennaio ne parleremo in un incontro nella sede del quartiere San Vitale”.

Via Petroni a mezzogiorno

I RESIDENTI. Loris Folegatti, dell’Associazione Stop al Degrado e residente di via Petroni, commenta il fatto che i titolari dei 5 bar della strada lamentino scarsi guadagni, ma come la mattina sia impossibile fare colazione, visto che non aprono prima delle 20: “E’ ridicolo che i guadagni di queste attività si concentrino in quelle due ore di chiusura obbligata, fra l’una e le tre di notte. Perché non stanno aperti a colazione e a pranzo per incrementare i guadagni? – spiega Folegatti – in 200 metri di strada ci sono ben 25 attività di questo tipo e questa normativa noi la chiedevamo dal 2002. Ora la devono rispettare. Via Petroni non è un Campus Universitario ma una strada residenziale”.

GLI ESERCENTI. “Devono capire che non si sono comportati in modo corretto e che hanno fatto solo gli interessi di 10 residenti senza ascoltare chi vive in via Petroni, economicamente parlando – continua Battello - non esiste che una città come Bologna voglia il fallimento di 20 attività. Aspetteremo novità perché la nostra non è una rivolta. Ancora una volta dimostriamo di stare alle leggi seppure incredibilmente ingiuste. Abbiamo subito delle perdite notevoli per colpe di certo non delle nostre attività e speriamo che non sia più solo Confesercenti a darci una mano. Stasera chiuderemo all’una, ma ci stiamo informando sugli effetti della liberalizzazione”.

LOCALI IN VENDITA E IN AFFITTO. I titolari della Piadinoteca Due Torri, sempre in via Petroni, sono cittadini bolognesi sulla sessantina e hanno messo in vendita l’attività perché non ce la fanno più: “Non vediamo l’ora di andarcene, ma vogliamo vendere solo a chi potrà continuare la tradizione con una certa etica: chiudiamo alle 16 e a pranzo facciamo buoni affari. Non è necessario stare aperti di notte per guadagnare”. Tantissimi Non è necessario stare aperti di notte per guadagnare”. Tantissime le saracinesche abbassate e i cartelli “Affittasi”.
 

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